Da diversi giorni ormai il dibattito sulla riforma della legge elettorale regionale è particolarmente acceso e lascia trasparire il grande interesse che tale argomento porta con sé, considerato il grande valore che la norma andrà a ricoprire dopo la sua approvazione. Diverse sfaccettature, ovviamente, sono rilevabili tra le proposte provenienti da partiti, associazioni e singoli amministratori, ognuna rispettabile e degna di considerazione. Le maggiori divergenze si registrano però su specifiche norme legate ad alcuni aspetti della proposta di legge ed anche io, al pari amici e colleghi, ho la mia idea a riguardo.
A mio avviso il territorio molisano, per quanto piccolo in termini di estensione, necessita di una suddivisione interna che permetta la rappresentatività delle singole aree. Difatti, credo che sia difficile poter immaginare un collegio unico dove singoli candidati espressione di specifici territori concorrano su tutta la Regione, con il rischio di vedere concentrati consiglieri eletti appartenenti ad una singola area.
In virtù di questa ipotesi, tutt’altro che remota, individuare diversi collegi che definiscano precisi ambiti territoriali è la soluzione più ovvia per evitare che alcune aree perdano la loro rappresentanza. Dunque, basso Molise, Molise centrale e alto Molise devono essere allo stesso modo rappresentanti nella più alta Istituzione del Molise quale è il Consiglio Regionale.
Altro aspetto di primaria importanza dovrà riguardare la presenza di donne candidate nelle singole liste in numero uguale agli uomini, scongiurando così la grande sproporzione che fino ad oggi abbiamo vissuto.
Per ciò che attiene il listino maggioritario, invece, credo sia giunto il momento della sua cancellazione così da offrire agli elettori la completa designazione del Consiglio essendone diminuito il numero dei componenti. Allo stesso modo il voto disgiunto dovrebbe essere mantenuto legittimo in quanto dovrà essere il candidato Presidente a dare quello slancio decisivo nella competizione elettorale e non essere lui “tirato in volata” dalle sue liste e dalla loro forza in termini di preferenze e riconoscibilità.
Questa, sommariamente, la mia idea di legge elettorale con l’auspicio che quando giungerà il momento della sua discussione e stesura, si terranno presenti il più possibile le idee di tutti ed i contributi provenienti da quante più parti provengano, considerato che non si sta legiferando su marginale aspetto bensì su come i molisani sceglieranno i loro rappresentanti ed i loro amministratori.
Francesco Totaro: Una nuova legge elettorale è necessaria. Si cerchi un percorso condiviso da tutti
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