La pubblicazione lo scorso 3 dicembre dell’atto aziendale da parte dell’Asrem, ed attraverso il quale si riforma sostanzialmente l’offerta sanitaria in Regione, ci lascia alquanto insoddisfatti. E non soltanto per una questione di contenuto. Il metodo utilizzato, infatti, rimanda agli anni scorsi quando i predecessori dell’attuale Direttore Generale emanavano atti di questo tipo, in maniera autonoma, nonostante l’intero Consiglio Regionale, organo massimo di rappresentatività dei cittadini, chiedeva incessantemente un coinvolgimento concreto.
Dunque, a prescindere da quali siano formalmente le procedure e le competenze, restiamo su una posizione fermamente contraria rispetto al documento stilato dall’Asrem che, seguendo le solite logiche ragionieristiche, taglia i servizi nelle periferie e nelle zone interne della Regione, non tenendo conto delle caratteristiche territoriali e guardando solo alla calcolatrice. Sui tagli previsti in ogni dove e luogo, poi, spiccano quelli al nosocomio del Capoluogo, il Cardarelli ed al Vietri di Larino, quest’ultimo di fatto privato della sua eccellenza nel reparto di Oculistica. E tutto ciò senza dimenticare che attraverso questa nuova pianificazione l’offerta privata mantiene parametri molto alti ed in alcuni casi diverrebbe addirittura l’unica soluzione alternativa al sistema pubblico, non sufficientemente sostenuto. E allora bene ha fatto il Presidente Paolo Frattura a porsi in una posizione critica e di incertezza nei confronti dell’atto aziendale dell’Asrem, così che il documento possa essere approfondito e magari rivisto in alcuni punti, sempre tenendo conto delle reali esigenze del Molise e dei molisani, ponendo questi interessi dinanzi a quelli dei bilanci. In quarta Commissione, comunque, già si sta lavorando ad una regolamento che imposti le direttive per un riordino, necessario ed urgente, della sanità in Molise e visti gli ultimi accadimenti, saranno accelerate tutte le procedere già avviate per l’approvazione di una Legge regionale ad hoc.