In questi ultimi giorni si rincorrono da più parti comunicati stampa sul destino del diritto alla salute per i cittadini molisani. Il dibattito sulla questione sanità nella regione Molise sta prendendo sempre più piede nei vari spazi di confronto sindacale e politici ma in realtà nessuno sa concretamente com’è la situazione attuale della sanità. Tanta confusione, tanta incertezza su quelle che saranno le scelte che verranno dettate dal tavolo interministeriale di oggi martedì 15 a Roma. Ministeri che da ben otto anni seguono costantemente il risanamento dei nostri bilanci e anche il relativo riequilibrio dell’offerta sanitaria, obiettivo tra l’altro non ancora raggiunto nonostante la nomina dei vari commissari ad acta che non hanno prodotto alcuna inversione di rotta.
Nei fatti si continua a registrare un aggravio della spesa sanitaria, con aumento dei ticket e delle addizionali IRPEF (tra le più alte d’Italia), il mancato riequilibrio tra offerta sanitaria territoriale ed ospedaliera, oltre che tra sanità pubblica e privata convenzionata.
La Regione Molise non ha avuto la capacità politica di procedere ad una seria programmazione e riorganizzazione del suo sistema sanitario pur avendo ricevuto continue nostre sollecitazioni e proposte di merito sulla questione. Ci auguriamo di non assistere il 15 dicembre all’ennesimo viaggio della speranza con valigie vuote. Quale misterioso piano di fuoriuscita dal Piano di Rientro presenterà il Commissario ad acta nella riunione dei tecnocrati romani? Quale riforma sanitaria si intende proporre e realizzare per fare in modo che anche i cittadini molisani possano tornare a disporre di un diritto fondamentale quale quello della salute e a che prezzo? Nel frattempo certezze si hanno a livello nazionale sulla conferma dei tagli al FSN che condanneranno al declino inesorabile tutti i sistemi sanitari regionali e in modo particolare proprio quelli delle Regioni sottoposte ai Piani di Rientro che si vedranno negare tutte le possibilità di assunzioni di personale medico, infermieristico etc
Vi è di più, l’on. Ruta annuncia di aver presentato al question-time alla Camera interrogazioni al Ministro sull’emergenza sanitaria dovuta a carenza di personale, ottenendo da parte del Governo un emendamento con il quale, a suo dire, si autorizza una riserva del 50% dei posti disponibili del personale medico e infermieristico in servizio, in possesso dei requisiti dei tre anni di servizio anche non continuativi negli ultimi 5 con contratti a Tempo Determinato di collaborazione o con altre forme di lavoro flessibile. Ma delle due l’una: 1) la legge di stabilità non prevede risorse aggiuntive per nuove assunzioni, anzi; 2) le regioni in piano di rientro non possono comunque procedere a nuove assunzioni se non attraverso la fuoriuscita dai piani di rientro. Pertanto ci chiediamo a cosa serve fare annunci che poi si rivelano del tutto privi di fondamento? È evidente come restino ancora tutte da definire le questioni relative al superamento del precariato, al turnover, alla luce anche del recepimento della normativa europea sul giusto orario di lavoro.
Confermiamo quindi tutta la nostra contrarietà: non servono trucchi, non servono deroghe e non servono proroghe. Servono invece più risorse per la sanità così come servono le giuste risorse per rinnovare il contratto della sanità scaduto da troppi anni. Appare sempre più chiaro il progetto del governo in linea con chi sostiene che la sanità complementare è ormai necessaria abbattendo così i livelli essenziali di assistenza e gli stipendi delle lavoratrici e dei lavoratori. Non è ciò che i cittadini si meritano, non è ciò che noi vogliamo, siamo per una sanità di qualità e pubblica per tutti.
Fp Cgil Molise: nessuno sa concretamente com’è la situazione attuale della sanità
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