Gent.mo Presidente,
Gentili Consiglieri,
in base al dettato costituzionale, la Formazione Professionale è una competenza esclusiva delle Regioni, è un servizio pubblico che ha la funzione di favorire l’occupazione in stretto collegamento con le richieste che provengono dal mercato del lavoro e dal territorio. L’obiettivo del decentramento è stato quello di rendere il sistema di FP flessibile e vicino alle esigenze territoriali, adeguato alle specificità dei sistemi produttivi e alle potenziali forze lavoro locali. La legge quadro 845 del 1978 riconosce la funzione di indirizzo e di coordinamento del governo, nel cui ambito ciascuna regione può agire in modo autonomo e secondo la propria linea politica.
Con la riscrittura del Titolo V, si è ribadito che l’istruzione è materia esclusiva dello Stato, “salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale”, di competenza regionale.
La Regione Molise, a differenza di tante altre regioni Italiane, ha deciso di affidare tramite convenzioni l’attività di Formazione Professionale ad Agenzie ed Enti accreditati riconosciuti idonei a svolgere questa attività. Purtroppo, però, questa scelta sembra non essere risultata sempre la migliore.
È da tempo ormai che presso l’Assessorato alla Formazione Professionale in Via Toscana a Campobasso, si tengono riunioni con l’Assessore al ramo, Michele PETRAROIA, e con i Dirigenti della Struttura per cercare di fare il punto sul futuro della Formazione Professionale Molisana, tanto da poter contribuire allo sviluppo del Molise e anche per trovare una soluzione al problema di 95 lavoratori, 77 iscritti all’Albo Regionale e 18 di supporto, che sono in procinto di perdere il proprio posto di lavoro per l’incapacità di programmazione della stessa Regione Molise.
Bisogna premettere che questi operatori svolgono da oltre 8 anni il proprio lavoro non su attività dirette di formazione ma su attività collaterali di “orientamento”, non per questo di minore importanza, soprattutto presso strutture pubbliche.
Da circa 10 mesi si è avviato un confronto, richiesto dai sindacati e dagli Enti di FP, con l’Amministrazione Regionale in quanto il progetto su cui sono caricati i suddetti lavoratori e finanziato con il Fondo Sociale Europeo, è in via di scadenza (31 marzo 2014).
Mai come in questo periodo è stata così necessaria l’attività svolta dagli operatori della formazione professionale.
E’ noto anche a tutti Voi che l’FSE finanzia in tutta l’Unione Europea iniziative volte a migliorare l’istruzione e la formazione e ad assicurare che i giovani completino il loro percorso formativo e ottengano competenze in grado di renderli più competitivi sul mercato del lavoro.
Certo, siamo consapevoli che l’attività di orientamento andrebbe pianificata e regolamentata per dare un servizio di qualità all’utenza e per evitare doppioni nell’erogazione (Centri per l’Impiego, Agenzia Regionale Molise Lavoro, Assessorati Regionali, Scuole ecc…). E’ per questo che da maggio 2013 è stato chiesto all’Assessore di istituire un tavolo tecnico di lavoro per affrontare il problema e per non arrivare in prossimità della scadenza e dover ricercare poi una soluzione affrettata per rispondere solo alle necessità dei lavoratori.
Si è invece tergiversato sul da farsi tanto che ad oggi, nonostante le diverse proposte dei sindacati e degli Enti, non si è giunti ad una conclusione, soprattutto perché non si conosce ancora l’importo che la Regione è disposta ad investire per finanziare le nuove attività.
Si è parlato in tutto questo tempo solo di dover tagliare sulle spese, perché siamo in tempo di crisi, e di diversificare le situazioni. Abbiamo avanzato diverse proposte, ma nessuna sembra soddisfare la Struttura Regionale. Non abbiamo ricevuto proposte alternative o modificative da parte della struttura Regionale.
Crediamo sia arrivato il momento che la politica molisana dica esplicitamente cosa vuol farne della FP. Riteniamo necessario ed urgente predisporre un progetto che possa riformare il settore della FP e coinvolgere più settori (turismo, artigianato, agricoltura, formazione, ecc.) per rilanciare l’intera regione Molise. Riteniamo altresì indispensabile ed urgente mettere a frutto nei migliori dei modi i capitali che provengono dall’Unione Europea e che spesso, si sa, restano inutilizzati, nonostante le grosse necessità del territorio, dei lavoratori e delle popolazioni molisane.
La legge regionale n. 10 del 1995, il CCNL della Formazione Professionale e la legge regionale n. 10 del 2006 stabiliscono dei doveri ben precisi in capo alla Regione Molise nei confronti degli operatori iscritti all’Albo regionale: chiediamo solo che questa normativa venga rispettata. Nulla di più.
Occorre reperire risorse per incentivare la fuoriuscita degli operatori che si trovano in prossimità del pensionamento.
Da una nostra stima, abbiamo calcolato che potrebbero essere interessate più di una decina di persone senza un eccessivo impegno per la Regione. Assicurando un incentivo di 1.500,00 euro mensili per dipendente, basterebbero € 370.000,00 con un risparmio complessivo di circa € 450.000,00 in 2 anni.
Fiduciosi nell’impegno che la Regione vorrà assicurare, e a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Ferdinando A. MANCINI
Segretario Generale UIL Scuola Molise