Formazione professionale autofinanziata: Cui prodest?

 Una domanda che purtroppo non riusciamo a non porci, “a chi giova” aver imposto ad agosto dello scorso anno delle linee guida che erano destinate a fallire sia sotto il profilo tecnico che sotto il profilo politico? Presentata come la luce dopo il buio dei 17 mesi senza autorizzazioni, propinataci come la pietra miliare che tracciava il nuovo cammino della formazione professionale, nei fatti, dopo dieci mesi dalla sua introduzione, si è dimostrata la pietra tombale sulla quale abbiamo già scritto l’epitaffio di diversi posti di lavoro e diverse agenzie formative. Dopo una settimana dalla sua introduzione avevamo evidenziato, attraverso una missiva indirizzata all’assessorato competente, l’inapplicabilità di molti aspetti del provvedimento, come ad esempio la scadenza unica di presentazione al 31.12 con l’impegno della Regione ad approvare le istanze entro il 31.01. La Regione, ad oggi, non rispettato la scadenza indicata, conferma che le nostre preoccupazioni sulla fattibilità del documento erano più che legittime. Più volte abbiamo richiesto un tavolo tecnico di confronto per apportare in maniera condivisa delle modifiche ma ad oggi il silenzio della struttura competente persiste.  Comprendiamo che in ogni organizzazione ci sono delle priorità, ma se in dieci mesi non si è mai trovato tempo per affrontare in maniera concreta l’argomento proposto, nonostante i ripetuti solleciti, significa che non vi è mai stata una reale volontà di affrontare il problema e risolverlo. Le responsabilità, di chi il lavoro dovrebbe tutelarlo e favorirlo invece di distruggerlo, aumentano se consideriamo che per corsi di formazione “liberi” intendiamo quelli strutturati e organizzati dagli enti senza alcuna contribuzione o sostegno pubblico. Corsi, sia detto per inciso, che portano risorse nelle casse della Regione senza sottrarre un solo centesimo. E’ il caso di segnalare come, grazie alla sola capacità degli Enti, giungano in Molise, provenienti da tutta Italia, corsisti che muovono e portano ricchezza per i settori della ricezione alberghiera, della ristorazione, dei trasporti. Anche a questi comparti, il perdurante immobilismo della Regione sta sottraendo lavoro e ricchezza, sottraendolo così all’’intero Molise.  Questi sono i fatti che accompagnano la nostra domanda d’apertura mentre la risposta la lasciamo alla coscienza di chi ha ordito, concretizzato o semplicemente avvalorato senza intervenire il peso di chi ha perso il lavoro o lo perderà.

Il Presidente Regionale Fenailp Gianfranco Di Bello

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