Siamo arrivati al mese di ottobre 2016 e 426 famiglie con un non autosufficiente ancora attendono di percepire i contributi per il semestre dicembre 2015 – maggio 2016, famiglie che ogni mese, con estrema difficoltà, vanno avanti, nonostante venga a mancare quel sussidio di 400 euro mensili che per loro rappresenta un sostegno irrinunciabile.
Complessivamente sono 940 mila euro da liquidare, somme iscritte in bilancio ma riportate nell’avanzo di amministrazione e quindi, per effetto dell’equilibrio di bilancio, non utilizzabili nell’immediato, con le inevitabili conseguenze negative che derivano da questa situazione.
È possibile che la Giunta regionale non abbia ancora trovare una soluzione a questo problema?
Come è possibile lasciare da sole tutte queste famiglie, bloccando un intervento che nel corso degli ultimi anni ha consolidato il sistema di assistenza domiciliare con l’erogazione di prestazioni e servizi?
Ci si rende conto dell’enorme danno che si sta arrecando al tessuto sociale molisano, mandando letteralmente in frantumi il principio universale del diritto alle prestazioni e alle cure della persona, visto che questo Governo regionale non riesce a garantire quel sistema di protezione sociale che invece deve spettare alle persone non autosufficienti e non solo?
Eppure parliamo di fondi con destinazione vincolata, trasferiti dal Governo nazionale alla Regione Molise, e che dovrebbero essere utilizzati unicamente per assolvere l’intervento previsto.
La cosa preoccupante, che disegna gli scenari di una vera e propria emergenza sociale, deriva dal fatto che parliamo di un problema che non riguarda unicamente il Fondo per la non autosufficienza, ma interessa tutti i contributi pertinenti la sfera delle Politiche Sociali, con mandati di pagamenti bloccati in attesa che qualcuno in Giunta trovi una soluzione, mentre le gente quotidianamente va avanti con i suoi problemi e le sue difficoltà.
Per inciso 9 milioni di euro di avanzo di amministrazione che impediscono di liquidare gli oltre 200 cittadini destinatari del reddito di inclusione, le associazioni che hanno realizzato le sezioni primavera, i comuni per quanto concerne le strutture residenziali per anziani, senza dimenticare gli altri interventi previsti nel piano sociale regionale.
Presidente Frattura, è questo il nuovo sistema sociale molisano da lei promesso, a servizio della persona, attento e capace, che mette in campo risorse certe per superare le criticità emerse in questi anni passati?
(nota a firma dei consiglieri Fusco (prima firmataria), Sabusco, Iorio e Cavaliere)