La proposta avanzata dal Comitato San Timoteo di Termoli, relativa al trasferimento di alcuni servizi della Fondazione Giovanni Paolo II al’interno dell’ospedale Vietri di Larino, può rappresentare una soluzione logica e di buon senso per riequilibrare il riassetto ospedaliero sul territorio regionale.
Non una provocazione ma un’ipotesi fattibile che consentirebbe al Basso Molise di superare il gap attualmente esistente a livello di offerta di servizi sanitari rispetto ad altre aree della regione, in particolare Campobasso e la Provincia di Isernia. Il trasferimento della Fondazione a Larino non causerebbe né dispendio di risorse economiche né tantomeno problemi di natura tecnica, dal momento che all’interno della struttura attualmente ospitante il centro di alta specializzazione si potrebbero trasferire i servizi esistenti al Cardarelli, la cui sede non è antisismica e non possiede requisiti minimi di sicurezza per gli utenti e il personale addetto. Dopo venti anni dall’originaria proposta che fu del Partito dei Democratici di Sinistra e in particolare di Giovanni Di Stasi, il quale si battè strenuamente in consiglio regionale per trovare consenso sul progetto di realizzazione della Cattolica a Larino, torna in auge una proposta concreta che mira a restituire al territorio del Basso Molise la dignità e il ruolo di traino dello sviluppo sociale, economico e culturale da esso storicamente detenuto.
Sarebbe fondamentale che sulla proposta avanzata negli ultimi giorni si esprimessero anche i sindaci dei comuni bossomolisani, i consiglieri regionali del Basso Molise e porta voci delle istanze di un territorio che, senza un presidio ospedaliero importante come il Vietri di Larino, sarebbe condannato alla totale desertificazione sociale, economica produttiva.
Davide Vitiello, componente Segreteria Partito Democratico del Molise
Fondazione Giovanni Paolo II al Vietri di Larino: una proposta logica e di buon senso
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