Sembra che anche in Molise esista un caso “firme false” raccolte per le elezioni. Ma mentre in Sicilia e nelle altre Regioni si conoscono nomi e fatti nei minimi dettagli, nel martoriato Molise, come succede di solito quando si tratta di fatti giudiziari, tutto e’ avvolto nel più fitto mistero.
In questa Regione, infatti, può succedere che un consigliere regionale anticipi il Gip di un paio di mesi pubblicando la notizia dell’ archiviazione di una inchiesta a carico del Presidente della Regione Frattura, ma nulla è dato sapere su un caso di rilevanza nazionale come questo.
Informare i cittadini su un caso così spinoso sarebbe doveroso in una Regione in cui le precedenti elezioni regionali, vinte dal centro-destra, sono state stranamente annullate per vizi formali, e mentre in altre Regioni sugli stessi fatti e’ stat fatta piena luce.
E sarebbe interessante sapere perché solo alla fine del 2016 si viene a conoscenza di questa indagine,
visto che l’ Ufficio Centrale Circoscrizionale, correttamente e celermente, fin dall’ aprile 2013 aveva inviato alla Procura stessa una nota con la quale informava di anomalie riscontrate nella raccolta delle firme.
Sono convinto che le persone coinvolte sapranno dimostrare la loro estraneità ai reati loro contestati, ma sono altrettanto convinto che si debba fare piena luce su fatti che hanno permesso ad una fazione politica di sedersi per cinque anni al comando di questa regione.
Sen. Ulisse di Giacomo, Vice Presidente Gruppo AP NCD-UDC in Senato