Si è svolto stamane all”Hotel San Giorgio di Campobasso, un seminario promosso dalla segretaria Regionale della UilTuCs, in cui si mè approfondito il jobs act e quelle che potrebbero essere le problematiche ed i nuovi scenari offerti dalla manovra che il Governo ha recentemente varato sulle politiche dell’impiego.
Ospite della giornata, il Segretario Nazionale della categoria Gabriele Fiorino, che nel corso della mattinata ha illustrato ai numerosi presenti i punti cardine del decreto Renzi sul lavoro e le conseguenza che esso porterà, dal salario minimo all’abolizione dell’articolo 18.
Fiorino, durante la sua articolata disquisizione ha confermato che “Il Sindacato non è ancora convinto sulla bontà di questa imponente manovra, che ancora non chiarisce in quale modo possa offrire nuova linfa ad un sistema economico ormai atrofizzato.
Ad oggi, ha sottolineato Fiorino, l’unica certezza è la diminuzione delle tutele dei lavoratori che vedono arretrare i loro diritti e facilitata la possibilità di essere licenziati.
Il Governo continua a ribadire che con queste nuove regole si avranno nuovi posti di lavoro, noi pensiamo che invece che questi neo contratti a tutele crescenti non fanno altro che favorire le aziende nell’assumere dipendenti in maniera meno impegnativa, considerata la facilità con cui quel personale può essere mandato a casa.
È apprezzabile, di contro, il tentativo di questa normativa di abolire quella enorme gamma di contratti di lavoro atipici che non rientrano nella subordinazione dei rapporti lavorativi e che si sono moltiplicati negli ultimi anni, generando un vero e proprio abuso.
Ci auguriamo, comunque, che la precarietà delle posizioni grazie a questo intervento diminuisca nel tempo.
La riforma degli ammortizzatori sociali, invece, non ha visto estendere le sue tutele ai lavoratori che oggi ne sono privi e riduce le indennità di mobilità, strumento che ha permesso sin ora di risolvere gravi crisi in alcune aziende.
Comunque, come Organizzazione rimarremo sempre vigili su come il Governo proseguirà nel cammino delle riforme, offrendo sempre la disponibilità a dialogare e confrontarci, ma anche rimarcando la nostra decisione ad opporci qualora venissero intraprese strade che mettano i lavoratori ancora più in difficoltà di quanto già lo siano.