“Se qualcuno dovesse meravigliarsi del mio plauso e soddisfazione per la caduta dell’Amministrazione di Termoli o è appena disceso da Marte o ha seri problemi a leggere la realtà immanente”. Lo afferma il consigliere regionale Filippo Monaco a seguito degli articoli di stampa che lo citano come manovratore della prematura fine della Giunta Di Brino, aggiungendo che “dati gli ottimi rapporti con i consiglieri di minoranza, non li avrei mai dissuasi da un tale gesto se questo poteva significare portare Termoli a darsi un nuovo e diverso orizzonte amministrativo il prima possibile”.
“Chi è uso leggere i giornali avrà sicuramente notato le ripetute ‘scaramucce’ condotte a colpi di comunicati stampa fra me e l’ex Sindaco e che diverse volte sono sforati in attacchi personali, a dimostrazione che in più di una occasione non ho potuto tacere il mio disappunto per l’operato di Di Brino. Anche chi non ama molto l’informazione locale ricorderà, comunque, che alle scorse elezioni amministrative di Termoli Filippo Monaco era il candidato sindaco del Centrosinistra (eccezion fatta per il PD che preferì percorrere una strada diversa in modo da dimostrare tutto il suo valore) mentre proprio Di Brino era il candidato del Centrodestra. C’è ancor più da sottolineare che per qualche tempo ho ricoperto la carica di consigliere comunale di minoranza, dimettendomi dall’incarico solo perché eletto in Consiglio regionale. Se non avessi preso questa decisione, cumulando le cariche come molti fanno (e lo stesso Di Brino ha fatto per anni), la mia firma sarebbe stata fra quelle dei dimissionari”.
Il Vicepresidente del Consiglio regionale ricorda, inoltre, che non occorre una memoria di ferro per ricordare che la stessa arma venne utilizzata 5 anni fa per mandare a casa l’amministrazione di Centrosinistra, periodo in cui lui non sedeva più tra gli scranni del ‘palazzo’ e che ci furono persino i fuochi d’artificio dopo le dimissioni di 16 consiglieri, “cosa che mi sono guardato bene di fare perché ho un certo rispetto per le istituzioni”.
“Più volte ho ricordato che la mia formazione e convinzione politica è di tipo progressista e riformista ed è proprio per tenere saldamente fede a questa visione della gestione della ‘cosa pubblica’ che ancora oggi siedo tra i banchi dell’opposizione in Consiglio regionale. Non so se lo stesso lo si possa sostenere per alcuni esponenti del centrosinistra che spesso mirano a colpire la persona piuttosto che a costruire le condizioni per una amministrazione pubblica attenta alle esigenze di tutti, a partire dai più deboli, e del territorio come espressione di una realtà complessa e complessiva”.