Filiera del latte e tracciabilità: un altro impegno preso in tempi “non sospetti”

Non posso che plaudire le iniziative che, in queste ore, a livello nazionale e locale hanno ad oggetto la auspicata tracciabilità del latte che avevo posto all’attenzione del Consiglio regionale attraverso una mozione votata all’unanimità alla fine dello scorso mese di gennaio.
Quanto sta accadendo a livello nazionale, con il decreto che introduce l’indicazione obbligatoria dell’origine per i prodotti lattiero caseari in Italia, rende concretezza a quella mozione, “suggerita” dall’ennesimo sequestro di latte che veniva spacciato per “made in Molise”.
Non più solo il latte fresco: anche tutti gli altri prodotti lattiero caseari, dal latte a lunga conservazione a formaggi, burro e latticini dovranno indicare la provenienza della materia prima e consentire al consumatore di sapere, grazie all’etichettatura, dove il latte è stato munto, confezionato e trasformato.
Quella mozione, votata all’unanimità, impegnava il Presidente della Giunta e l’Assessore competente a intensificare le procedure di verifica circa la provenienza del latte, controlli questi soprattutto a garanzia dei consumatori e dei tanti produttori locali; in sintesi, sollecitava l’Esecutivo ad adottare ulteriori provvedimenti a sostegno di attività di grande rilevanza socio-economica per il  Molise quali sono  la zootecnia e la produzione di latte.
Di fatto quindi, in queste ore, la Regione Molise attraverso l’assessore competente, il vicepresidente Vittorino Facciola,  e  con il rilevante contributo della Coldiretti,  sta rendendo concreto quell’impegno preso in Consiglio regionale.

Salvatore Ciocca

Commenti Facebook