Ferrovie dello Stato: la Regione rinuncia a verificare i disservizi 2009 – 2016. Persa una opportunità di chiarimento

Il Consiglio Regionale ha respinto la Mozione che mirava ad insediare una Commissione Speciale ai sensi dell’art. 29, comma 2) dello Statuto e dell’art. 104 del Regolamento, per accertare il rispetto del Contratto di Servizio con le Ferrovie dello Stato per il periodo 2009-2016.
Si è persa un’occasione preziosa di chiarimento sulle cause che hanno determinato innumerevoli violazioni contrattuali, disservizi, ritardi cronici, omissioni e/o inadempimenti di varia natura sopportati dai viaggiatori nel corso degli ultimi sette anni.
Compito della Commissione Speciale era quello di accertare le responsabilità di Trenitalia e/o della Regione Molise, per verificare l’inoltro delle sanzioni e/o la promozione di iniziative di recupero dei crediti, sanzioni disciplinari o intimazione delle penalità previste dalle clausole inserite nel medesimo Contratto di Servizio approvato con Delibera di Giunta Regionale n. 169 del 15 marzo 2010.
Pur di evitare ogni equivoco sulle finalità della Commissione Speciale avevo protocollato un emendamento esplicativo che focalizzava l’attività di accertamento, prevedendo specifiche audizioni dei dirigenti di TRENITALIA del Compartimento Campania – Molise e dei dirigenti della Regione Molise.
Nonostante l’esplicitazione del mandato assegnato alla Commissione Speciale, il Consiglio Regionale ha bocciato a maggioranza sia l’emendamento che la Mozione, privando i pendolari, i lavoratori del settore, le associazioni degli utenti e le amministrazioni locali della possibilità di conoscere i costi dell’attività svolta pari a 94,2 milioni di euro per il solo saldo, in rapporto alle disfunzioni e ai disservizi che si sono generati in questo arco temporale.
Va rispettata ma lascia perplessi la preclusione del Consiglio Regionale ad autolimitare le proprie funzioni istituzionali. Al cospetto di atti di competenza del Consiglio Regionale come l’approvazione del Piano Energetico – Ambientale, norme di programmazione e attività di pianificazione, è un errore non affrontare tali temi di stretta attualità e di forte rilevanza sociale, in assenza di motivazioni plausibili.
Scaricare ogni responsabilità decisionale, ogni provvedimento istituzionale e ogni iniziativa amministrativa solo sul Presidente della Giunta Regionale, produce automaticamente un collo di bottiglia per la materiale impossibilità di seguire tutte le problematiche in tempo reale, e svilisce il ruolo del Consiglio Regionale ad Organo di ratifica ex-post anziché ad Organo di programmazione, pianificazione e legislazione, ex ante come sancito dallo Statuto e dalle leggi.

Michele Petraroia

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