(Adnkronos) – La procura di Roma ha chiesto il proscioglimento per Fedez, al secolo Federico Lucia, nel procedimento che lo vede imputato con l'accusa di calunnia ai danni del Codacons dopo che il rapper aveva accusato l’associazione di aver pubblicato un banner ingannevole durante la pandemia di Covid. Fedez è stato sentito oggi, 6 maggio, in aula nel corso dell’udienza preliminare davanti al gup Marisa Mosetti, come chiesto dai suoi difensori, e ha risposto alle domande per un’ora e mezzo difendendosi dalle accuse. La decisione del giudice è attesa per il prossimo 17 giugno. “E’ andata benissimo. E’ l’undicesima volta che un magistrato chiede il proscioglimento. Il Codacons si metta il cuore in pace e si dedichi a cose più utili. In aula mi sono difeso affermando che il banner per la raccolta fondi era ingannevole", ha detto Fedez lasciando il Tribunale. Prima dell'udienza il rapper ha utilizzato i social per commentare con ironia la situazione. Su Instagram, con un post intitolato "un giorno in pretura, proteggimi”, ha annunciato il suo viaggio a Roma per “l’ennesimo processo inutile contro quella associazione inutile”. Poi imitando la famosa serie animata ‘Mignolo e Prof’, nella storia il rapper mostra una collaboratrice che chiede: “Prof, che cosa facciamo questa sera?”. La risposta è un chiaro riferimento alla battaglia legale in corso: “Quello che facciamo tutte le sere, Mignolo. Cercare di non farci condannare dal Codacons". Si vede poi il rapper conversare con un dipendente dell'albergo: "Una piccola domanda per un sondaggio Istat: nella diatriba Fedez-Codacons, lei per chi ti fa?", chiede l'artista. La risposta è a favore di Fedez che, infine, a torso nudo ironizza sulla presunta invidia del presidente del Codacons per i suoi addominali. —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)
Fedez e l’accusa di calunnia al Codacons, pm chiede il proscioglimento
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