“Il presidente del Consiglio ci ha detto che il Def non prevede nuovi tagli a carico dei Comuni e che in ogni caso il governo intende discutere con l’Anci a partire da settembre quando sulla base del Def bisognerà redigere la legge di stabilità. Abbiamo preso atto di questo chiarimento importante”.
Lo ha detto il presidente dell’Associazione comuni italiani Piero Fassino al termine dell’incontro a Palazzo Chigi con il premier Matteo Renzi, durato circa un’ora e mezza. Un incontro giudicato positivamente dai sindaci, “franco ma molto costruttivo”, tappa di un confronto il cui “obiettivo comune” è “cercare soluzioni condivise”. “Lo abbiamo fatto questi mesi, vogliamo continuare a farlo”, ha sottolineato il sindaco di Torino. E ancora: “Il quadro ha consentito di superare le incomprensioni e i fraintendimenti dei giorni scorsi, ora si tratta di produrre traduzioni operative. Alcune di queste intese richiedono un provvedimento normativo di legge, altri un adeguamento amministrativo”.
Il premier, ha spiegato Fassino, “ha chiarito che allo stato attuale un testo del documento non esiste, esistono bozze di lavoro che non vanno assunte come decisioni adottate, e in particolare che il Def che si appresta a varare non prevede nuovi tagli a carico dei Comuni”. Tra i molti temi affrontati, anche “il problema delle Città metropolitane”. “Confermiamo l’intesa sottoscritta sul riparto dei tagli – ha specificato il presidente dell’Anci – ma abbiamo sottolineato come sia particolarmente oneroso per Roma, Firenze e Napoli. Abbiamo chiesto di ridiscutere non la ridefinizione dell’accordo ma su come ridurre l’impatto di questi tagli su queste tre città”. L’Anci avanzerà al governo una nuova proposta per limitare l’impatto dei tagli su questi tre comuni. Oggi è prevista una riunione dei sindaci sul tema e mercoledì la proposta verrà portata al governo nel nuovo incontro concordato con Matteo Renzi.
Dopo la presentazione del Def da parte del premier, che domani sarà varato definitivamente dal Consiglio dei ministri, gli amministratori locali erano scesi sul piede di guerra. Sul tavolo dell’incontro a Palazzo Chigi c’era un primo confronto sul Documento di economia e finanza e sul taglio da un miliardo di euro riservato dalla legge di stabilità alle città metropolitane. Da parte dei sindaci c’era anche la richiesta di restituzione del fondo compensativo Imu-Tasi che vale circa 625 milioni.
Alla riunione hanno partecipato tra gli altri, il sindaco di Roma Ignazio Marino, quello di Firenze Dario Nardella e quello di Napoli Luigi De Magistris. Per l’esecutivo il premier Matteo Renzi e il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Tra i primi a rilasciare dichiarazioni proprio il primo cittadino partenopeo e quello della Capitale. “Abbiamo già dato, cominciamo la mattina lottando”, ha detto De Magistris entrando a Palazzo Chigi. Mentre Marino ha sottolineato: “Io condivido che, così come ha già fatto Roma che in questo momento è punto di riferimento del Paese, il meccanismo di esame della spesa debba partire non dalla spesa storica, che spesso è spreco storico, ma dai fabbisogni standard. Roma ha fatto i compiti a casa, ora vediamo gli altri”.