Basta scorrere rapidamente le principale testate dei giornali e i social per trovare conferma che le decisioni assunte e l’intervento del Presidente Conte nella conferenza stampa sono apparse largamente insufficienti e hanno deluso e preoccupato tutti.
Dal punto vista epidemiologo, si può convenire che la curva dei nuovi casi sta scendendo più lentamente di quanto tutti speravano, e che la sensazione diffusa che il rischio sia cessato è molto pericolosa, ciò ha indotto a tenere ancora alta il controllo.
Di fatto, con il nuovo DPCM si è deciso che la famigerata Fase 2 slitta di 15 giorni.
Del resto è altrettanto chiaro che un grande Paese come il nostro non può reggere la chiusura di tutte le attività oltre i due mesi: si rischia seriamente il tracollo economico e sociale se non si fa ripartire immediatamente il lavoro, coniugandolo il più possibile con la sicurezza, ma facendolo ripartire.
Nicola Felice – Comitato San Timoteo