Come un romanzo a puntate che appassionata, ma non in questo caso, continuiamo a leggere con sconcerto le decisioni in materia sanitaria che giungono dal Palazzo. Decisioni che vedono questa volta il non riconoscimento dei farmaci di “fascia C” che spesso vengono prescritti dai medici di famiglia. Una non riconoscibilità che affossa ancora di più la sanità molisana la quale, qualora non se ne fosse accorto nessuno, è in “coma depassè”. Una situazione che mostra che ci troviamo dinanzi all’ennesimo “scontro” fra le parti a scapito dei cittadini.
Parti che si contrappongono, leggasi intervento dell’ex Governatore della Regione Iorio che ha stigmatizzato la questione, affinché nel Molise si faccia chiarimento su quello che è il bene essenziale: la salute, ma soprattutto sulle dotazioni e sui riconoscimenti dei farmaci. Un qualcosa che presenta delle “smagliature” vistose che fanno sì che non s’interrompa la “faida” nei palazzi per antonomasia. Una serie di colpi sparati anche a distanza ravvicinata che non sono certo a favore del territorio e dei cittadini che, a quanto pare, dovranno pagare le medicine a suon di euro. Per non apparire i “grilli parlanti” che criticano tutto e tutti, cosa assolutamente non vera, perché siamo cittadini che pagano le tasse e di conseguenza fruitori dei servizi del SSN, la cosa che ci lascia sconcertati è che come mai ancora non trova la soluzione al problema che interessa l’intera collettività regionale? Domanda che, da uomini della strada che cercano risposte, difficilmente avremo, perché consapevoli che il meccanismo risolutivo è talmente farraginoso che non conviene a nessuno, metterlo in moto. Un qualcosa che purtroppo non mette in imbarazzo le “anime pensanti di certi provvedimenti” che non si rendono conto della portata della questione.
La quale, va ben oltre le scaramucce politiche che molti paragonano alle chiacchiere da bar dello sport. Una questione che invece interessa l’intera collettività regionale che è costretta quotidianamente a dover pagare di tasca propria anche se queste sono vuote e, questo è il tragi-comico, credere alle bugie che mascherano in malo modo le tesi che arrivano dai Piani alti dove il “verbo” è verità assoluta. Cose imposte con decisione che, sempre a nostro modesto giudizio, sono legate a doppio filo all’incapacità di gestire la portata del problema. Il quale, visto la situazione, sfidiamo chiunque ad affermare il contrario, anche perché le azioni sono sotto gli occhi di tutti, è molto più grave di quanto s’immagina, tant’è che la piaga che è purulenta difficilmente potrà sanarsi se non a una condizione: mandare a casa i tanti “cerusici” che si affollano attorno al letto della malata sanità molisana.
Massimo Dalla Torre