Con l’avvicinarsi delle festività natalizie torna la tradizione dell’albero di natale, antichissimo simbolo denso di significati. Le sue origini risalgono a molti secoli fa e vanno ricercate nelle religioni indoeuropee e nelle tradizioni diffuse tra molti popoli, soprattutto del nord Europa, che, in concomitanza del periodo solstiziale, usavano venerare, in diverse forme, l’ albero sempreverde quale simbolo universale di vita e di rinascita dalla morte o dalle tenebre, concetti chiaramente riconducibili al culto pagano del Sole Invitto. Gli stessi temi che, successivamente, la religione cristiana fece propri associandoli alla nascita di Cristo e, quindi, del Natale.
Resta quindi diffusissima, anche nella nostra cultura, la tradizione dell’allestimento dell’abete natalizio, anche se oggi completamente svuotata di ogni suo significato simbolico. Spesso erroneamente associato all’aspetto “profano” del Natale, in alternativa al presepe, l’albero viene
ormai sfruttato quale mero oggetto decorativo da usare durante le feste e gettare quando ormai non serve più. Questa logica consumistica ha generato un mercato vizioso di abeti che vengono commercializzati volutamente evirati delle radici, quindi già morti, con il chiaro intento di favorirne l’essiccamento ed un ulteriore acquisto l’anno successivo, a dispetto del significato simbolico che l’abete sempreverde dovrebbe incarnare. Anche in questo caso, la logica utilitarista della spinta al consumo sfrenato prevale sul rispetto della vita e dell’ambiente, con il risultato di milioni di piante
inutilmente coltivate e cestinate dopo l’Epifania. Contro questa moda consumistica, Fare Verde invita i cittadini a rifiutare l’acquisto delle piante in vendita, oramai ovunque, in questo periodo, poiché tutte prive di radici e destinate a morte certa. E’ opportuno ricordare, inoltre, che anche nel caso di piante commercializzate come “vive”, gli abeti sono specie arboree adatte a climi rigidissimi, pertanto la permanenza per circa un mese alle temperature dei nostri appartamenti, ne renderebbe di fatto impossibile la sopravvivenza. La scelta rispettosa della natura e pienamente in linea con la tradizione, andrebbe quindi orientata sull’addobbo di piante vive, all’aperto, in vasi idonei oppure impiantate in giardini o terreni; per quanti invece preferiscono, giustamente, non rinunciare al fascino ed alla tradizione dell’albero in appartamento, è sicuramente da favorire la soluzione dell’abete sintetico che consente un riutilizzo illimitato negli anni senza alimentare il becero mercato degli alberi “morenti” usa e getta.
FARE VERDE
Gruppo locale di Campobasso
Il referente – Simone Cretella