La campagna referendaria entra nel vivo. E dopo i numerosi incontri svolti nei mesi scorsi, il comitato regionale molisano per il Si ha organizzato una nuova occasione di discussione per spiegare ai cittadini le ragioni della riforma.
L’incontro si terrà a Cercepiccola, Sabato 17 settembre con inizio alle ore 18.30. L’appuntamento è in piazza Armando Lombardi (canonica della Chiesa). Interverranno Micaela Fanelli, segretario regionale PD Molise e Fabio Serricchio, politologo. Modera Francesco Di Tommaso, responsabile Sanità e Welfare Giovani Democratici Abruzzo.
E proprio Fanelli spiega la riforma dal punto di vista del Molise, aggiungendo motivazioni specifiche a quelle che si evidenziano sul piano generale e nazionale. Il Molise, è il succo del discorso, ne guadagna in maniera lampante.
«La nostra regione– dice il segretario regionale PD Molise – è quella che risparmia di più dal taglio delle indennità; è anche la regione che riceverà maggiori benefici dal nuovo riparto della competenze tra Stato e regioni; infine, ma non certo da ultimo, è l’unica regione, con la Valle d’Aosta che non sarà penalizzata in termini di rappresentanza ma che anzi sarà premiata.
Più nel dettaglio, sappiamo che a seguito dell’approvazione della riforma, un consigliere regionale molisano guadagnerebbe quanto il sindaco di Campobasso. Il risparmio rispetto alle cifre attuali sarebbe evidente.
Inoltre, Il nuovo riparto di competenze fra Stato e Regioni fa chiarezza eliminando a monte il problema dei conflitti davanti alla Corte Costituzionale e dimezzando il contenzioso, grazie all’eliminazione della legislazione concorrente. Alcune delle materie di competenza delle regioni, proprio in virtù dell’esercizio della legislazione concorrente, non possono essere “governate” da una piccola regione come la nostra, in maniera efficace. Gli esempi del commercio estero e della promozione turistica sono piuttosto significativi: con la riforma il Molise avrà un supporto, in alcune aree di policy, inedito.
Infine, la questione della rappresentanza: oggi il Molise è rappresentato da due Deputati e due Senatori su un totale di novecentoquarantacinque parlamentari. La riforma non tocca il numero dei Deputati (nemmeno dei molisani, ovviamente), ma riduce a cento il numero dei Senatori. Ebbene il Molise manterrà i due Senatori (perché ne spettano almeno due per ogni regione), con un evidente sovra rappresentazione, che avrà indubbiamente dei risvolti positivi. Peseremo di più nelle decisioni nazionali!
In definitiva – chiude Fanelli – ai tanti aspetti positivi della riforma si aggiungono queste motivazioni specifiche, per cui ci aspettiamo una risposta positiva dal Molise e dai molisani».
Domani, proseguendo nel tour di informazione sul referendum, si illustreranno questi argomenti a Cercepiccola, dando voce ai cittadini.