Fanelli apre l’assemblea degli amministratori PD a Rimini. Una piattaforma per i piccoli comuni, le aree interne e il sud

Il Molise protagonista all’assemblea degli amministratori del PD svoltasi a Rimini. La kermesse, chiusa il 29 gennaio dopo l’intervento del segretario nazionale Matteo Renzi, è stata organizzata dal sindaco di Pesaro Matteo Ricci, delegato della segreteria nazionale per gli enti locali, ed ha visto una massiccia partecipazione di amministratori molisani. Soprattutto, è stata aperta ieri dall’intervento del sindaco di Riccia e segretario PD Molise Micaela Fanelli. Un intervento, il suo, intitolato undique tutus cioè ovunque sicuri, uno dei temi caldi oggi in Italia. Insieme naturalmente all’emergenza economica e occupazionale.

«Un vero onore per me aprire l’assemblea di Rimini» commenta il sindaco Fanelli con un pizzico di giusto orgoglio, parlando dei contenuti del suo discorso.

«Ho portato l’esperienza di primo cittadino, orgogliosamente del PD, di un piccolo comune del centro sud Italia. Penalizzato dalla geografia, dall’orografia, dal meteo (la recente nevicata ci ha messo in ginocchio) dai trasporti. Ma pronto a rialzarsi sempre, come il nostro piccolo comune dimostra con i tanti progetti e le numerose iniziative messe in campo con passione e competenza da una squadra di amministratori e tecnici eccezionale. La nostra tuttavia – dice ancora Fanelli – non è una situazione unica. Le aree interne sono la spina dorsale dell’Italia e per questo ho proposto dal palco di Rimini il rilancio della strategia nazionale per le aree interne e incentrata sulle “quattro esse”, vale a dire scuola, strade, salute che producono sviluppo.

Sul piano politico, poi, il messaggio del titolo del discorso è stato particolarmente apprezzato: la società, il sud, i giovani, chiedono protezione, sicurezza. Sociale ed economica, oltre che fisica. Il messaggio però fino ad ora non è passato, non è stato percepito, tanto è vero che al sud e tra i giovani, che cercano la protezione altrove, abbiamo perso il referendum. Dobbiamo sforzarci di più per far capire che vogliamo prenderci cura di loro, che di fatto già lo stiamo facendo e che lo faremo sempre meglio, partendo dal nostro bagaglio di esperienza di amministratori.

Insomma – conclude Fanelli – ho cercato di dire che amministrare a sinistra si può, con onestà, competenza e serietà. Di questo ha bisogno l’Italia. Di competenza, merito e sfide innovative e ambiziose. Soprattutto al Sud che è l’area che soffre di più. Facciamo tesoro della nostra esperienza e dei nostri errori per costruire un’Italia migliore».

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