“Per ragioni politiche, e sfido a insistere sul contrario, 4 anni fa, sono stata esclusa dal mio lavoro in Regione Molise. Per questo ho avviato un giudizio davanti al giudice del lavoro, era ed è un mio diritto di cittadina. Oggi quel procedimento si avvia alla chiusura. Conformemente a un parere positivo dell’Avvocatura, viene stabilito il reintegro nel mio ruolo, ma, per ragioni di opportunità politica, decido di non rientrare”.
Con queste parole Micaela Fanelli, segretario regionale del PD, commenta l’iter del riconoscimento in corso, da parte della Regione Molise, della legittimità del reintegro nell’incarico che le fu assegnato 12 anni fa, respingendo parola per parola l’attacco mosso dal consigliere regionale Michele Iorio.
“Dopo aver superato il concorso, quando era presidente della Regione Giovanni Di Stasi, ho avuto l’onore di far parte della squadra del nucleo di valutazione regionale per circa dieci anni. A seguito della mia candidatura alla Provincia di Campobasso nel 2011 per il centrosinistra, il governo di allora, il centrodestra di Michele Iorio, decise improvvisamente di non rinnovare il mio incarico. I miei validissimi colleghi sono ancora in quel ruolo, solo io sono stata, per ragioni evidentemente politiche, esclusa dal progetto lavorativo”, evidenzia Micaela Fanelli.
“Io sono la prima a credere, e a dimostrare, che la politica non debba essere fonte di privilegi (infatti rinuncio a più della metà del mio stipendio da sindaco e assumo solo ruoli istituzionali a titolo gratuito), ma essere penalizzata dal punto di vista lavorativo solo perché si è politicamente in concorrenza, come ha fatto in passato, e come dimostra ancora oggi Michele Iorio sostenendo tesi molto fantasiose, è assolutamente ingiusto.
Quando Iorio dice di non aver “rinnovato il contratto a Micaela Fanelli perché nel frattempo la dottoressa si è occupata delle attività della Conferenza dei Presidenti delle Regioni e della Conferenza Stato-Regioni per la Basilicata, entrando così in contrasto, per una sorta di incompatibilità, con le stesse mansioni che svolgeva per la Regione Molise”, sa di dire cose non rispondenti alla realtà dei fatti.
Come ogni lavoratore, dopo essere stata esclusa dal mio gruppo di lavoro, anche se ingiustamente, ho cercato nuove opportunità lavorative, io ho fatto come fanno tutti, Iorio invece, ragionando da Casta, crede di avere il diritto di includere chi ritiene amico e escludere chi gli è concorrente.
Ma il tempo di questi privilegi è finito. Lo sappiamo bene perché noi abbiamo contribuito a porre fine.
Oggi si procede per il reintegro nel mio ruolo, ma ho deciso che, fino a quando farò politica attiva, non rientrerò nelle mie funzioni. Rinuncio quindi al reddito che ne conseguirebbe, così come rinuncio alla richiesta di qualsiasi forma di indennizzo del pregresso. La Regione infatti ha per parte sua correttamente richiesto di non avere alcun pregiudizio a seguito della cessazione del giudizio.
Lo faccio perché faccio politica attiva e ho l’obiettivo di rappresentare il bene comune. Sarebbe un mio diritto riprendere il mio lavoro, ma per una questione di indipendenza, equidistanza e imparzialità oggi non è opportuno.
La mia storia personale e professionale – e so di poterlo affermare con assoluta serenità, prova ne è il mio curriculum – mi blinda da qualsiasi infondata accusa di favoritismi: nessuno mi ha mai regalato niente per buona pace delle estemporanee ricostruzioni dell’ex presidente Michele Iorio”.
Fanelli a Iorio: E’ un mio diritto rivendicare il reintegro in Regione, ma rinuncio per opportunità politica”
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