“”Le delibere 61 e 62 (la prima è riferita al progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica con potenza da 57, 5 MW nelle località del Comune di Campomarino – con opere di connessione nel Comune di Portocannone, mentre la seconda è riferita al progetto per la realizzazione di un impianto per la produzione di energia elettrica da fonte eolica con potenza da 22 MW in località ‘Mauro’ del Comune di Montecilfone con opere di connessione ricadenti nei comuni di Montecilfone e Palata) riguardanti il giudizio positivo di compatibilità ambientale per la realizzazione di nuovi impianti eolici devono essere necessariamente ‘riviste'”.
A parlare è la consigliera regionale del Nuovo centrodestra, Angiolina Fusco Perrella la quale chiede, come atto principale, “una nuova legge regionale che individui i territori dove è possibile l’installazione degli impianti e dove invece non sarebbe il caso”.
“Si andrebbe a minare un territorio unico nel suo genere – rimarca la rappresentante di minoranza in consiglio regionale – ma soprattutto si partirebbe con un gap che poi diventerebbe difficile da colmare. Bisognerebbe sedersi attorno ad un tavolo, ascoltare esperti del ‘nostro’ territorio e dare il via all’iter per una legge regionale completamente diversa che vada a disciplinare l’eventuale installazione ulteriore di pale eoliche.
Per quel che riguarda la lettera aperta dell’Assessore Petraroia sull’eolico selvaggio, vorrei ricordare che proprio l’Assessore, in passato, ha utilizzato termini forti per definire l’eolico in Molise.
E oggi? Cosa accade? Ai cittadini tutti molisani la più semplice delle risposte!
Il 29 settembre del 2010 l’allora consigliere Petraroia – continua la Fusco Perrella – in una interrogazione pubblicata sui quotidiani locali chiedeva di ‘sollecitare l’impegno delle istituzioni a tutti i livelli contro l’eolico selvaggio che – affermava – rischia di devastare il territorio di una regione di 4 mila Km quadrati’.
“Addirittura – aggiunge la Fusco – l’Assessore Petraroia, all’epoca, riprendendo le dichiarazioni dell’allora Ministro del Tesoro, Tremonti, disse che lo stesso “aveva denunciato la corruzione gravissima che ruota intorno al settore eolico come dimostrano varie inchieste giudiziarie nazionali che hanno portato allo scoperto un circuito in cui è coinvolta la criminalità organizzata, logge massoniche deviate, pezzi di magistratura, imprese e referenti politici ai massimi livelli”.
Una battaglia continuata nel tempo, visto che, quando ero all’Assessorato alle Politiche Agricole, lo stesso Petraroia inviò una missiva (era il 20 settembre del 2012) per ‘sollecitare l’Assessore all’Agricoltura ad aprire una riflessione in sede di Giunta e di Consiglio Regionale perché si rispettino i sacrifici dei coltivatori diretti e si tenga in maggiore considerazione i loro interessi privati che non sono meno rilevanti degli interessi privati di operatori industriali’.
“E oggi? – si chiede la Fusco – Oggi evidentemente, restando in tema, il vento è cambiato!”.