Le strade europee straboccano di automobili, un flusso di 220 milioni di autovetture responsabile del 12% delle emissioni di CO2 nell’Ue. Nel tentativo di imprimere una svolta a un trend divenuto insostenibile, la Commissione europea ha lanciato negli anni una serie di proposte legislative, concentrandosi sulle nuove automobili. L’obiettivo è di passare dall’attuale livello di emissioni di 160g CO2/km a 120g CO2/km per le nuove automobili, puntando sulle nuove tecnologie e su migliorie, come ad esempio nei pneumatici, nell’aria condizionata, nell’utilizzo dei biocarburanti e o grazie a una guida eco-consapevole. Il nuovo approccio richiede produttori di autovetture uno sforzo maggiore nella riduzione delle emissioni, e un coinvolgimento degli Stati membri nel monitorare i progressi in termini di emissioni.
Il Parlamento europeo è in linea con la Commissione ma punta a obiettivi ancora più ambizioni con target di lungo periodo: dapprima una riduzione a 125g CO2/km entro i prossimi anni, poi un balzo a quota 95g CO2/km entro il 2020, fino a 70g CO2/km o meno entro il 2025. Per gli esponenti dell’europarlamento: c’è bisogno di obiettivi ambiziosi: Il settore automobilistico deve prodursi in uno sforzo comparabile con quello richiesto agli altri comparti produttivi, occorre offrire alle imprese un quadro di certezze necessario per la definizione dei loro programmi di investimento. Il suggerimento è di passare da un approccio integrato ad uno unificato, attraverso le revisioni dove le verifiche avranno la possibilità di misurare le prestazioni complessive delle autovetture in termini di emissioni, indipendentemente dalle soluzioni tecniche adottate. A tal riguardo si è suggerito “L’approccio multa/incentivo” tant’è che si propone la messa a punto di un sistema di multe – fino a 95€ per g/km – per le case automobilistiche che non rispettano i limiti imposti. Non si tratta di una tassa, bensì di un forte incentivo all’investimento; ecco perché necessita aumentare la consapevolezza dei consumatori, anche perché di fronte all’impennata dei prezzi del combustibile bisogna rendere chiaro il vantaggio netto dell’acquisto di automobili più efficienti, soprattutto emettendo meno C02 e contemporaneamente, spendendo molto meno. E questo interessa soprattutto i redditi meno elevati.
Se è vero che obiettivi più ambiziosi e quindi più costosi potrebbero far salire del 6% i prezzi di vendita delle macchine, il risparmio di carburante potrebbe neutralizzare tale costo aggiuntivo. Obiettivi ambiziosi in termini di eco efficienza potrebbero stimolare inoltre gli investimenti, la ricerca e la competitività dell’intero settore automobilistico. Intanto i vertici europei che studiano l’ambiente da tempo stanno valutando la fattibilità di nuovi obiettivi in vista dell’accordo col Parlamento che chiede soluzioni affinché le strade non siano serbatoi di aria irrespirabile.
Massimo Dalla Torre