Una notizia del genere in altri momenti avrebbe fatto scattare l’indignazione della sinistra ma, si sa, di sinistra in questo centro-sinistra non ne rimane nemmeno l’ombra! Impegnati come sono a salvaguardare le proprie poltrone, hanno realizzato l’obbrobrio più grande della storia della repubblica, quel governo di vergogna che amalgama destra e sinistra insieme! E così, se il baldanzoso Renzi sbaraglia gli avversari, eminenti rappresentanti della sinistra storica sono lì a fargli da scendiletto senza ribellarsi a nulla, anzi, gli danno man forte anche a destabilizzare le organizzazioni sindacali. Eppure non è questo che mi fa più impressione, ma vedere gli ex paladini della cosa pubblica compartecipare all’annullamento del servizio pubblico, questo si che mi fa rabbrividire! Se dal 1979 l’informazione di stato si è garantita la terza rete per meglio soddisfare le esigenze delle regioni, per meglio giungere in ogni casa con notizie e immagini di luoghi vicine al territorio, fra poco non sarà più così! Grazie! Personalmente ho sperimentato l’importanza del servizio pubblico e dell’apporto ai fatti, alla cronaca, alla politica, alle battaglie e, giustamente, ho sempre rivendicato la presenza senza appello delle telecamere e dei giornalisti proprio in considerazione del ruolo della TV pubblica.
Altri sarebbero potuti anche mancare a qualche appuntamento, qualche richiesta di intervento, la RAI no! E devo dire che, eccezioni a parte, il servizio pubblico mi è sembrato sempre all’altezza. Certo, come in tutte le case che si rispettino, anche in RAI si possono riscontrare personalismi, autoritarismi, arroganze, del resto gli uomini esistono anche lì! Ma, certamente, vedere esponenti dell’ex sinistra una volta schierati a favore del settore pubblico, specialmente durante i governi Berlusconi, ora governativi proprio a braccetto con gli ex avversari, grida vendetta. E Renzi proprio in queste ore rincara la dose scagliandosi vergognosamente contro il sindacato interno alla RAI, persino deridendolo, forte di un mandato politico non rispettoso del volere popolare ma regalatogli dal “sovversivo” presidente della repubblica a dispetto della democrazia reale. Adesso sì, per il centro sinistra va tutto bene! Un centro sinistra che ha imbrogliato tutti facendo credere di essere un baluardo del settore pubblico, salvo pugnalarlo alla prima ghiotta occasione, quella di conservazione di un posto al sole figlio di un potere sfrenato. Ma personalmente non ci sto a un paventato provvedimento che sa di bavaglio alla pubblica informazione, un attacco alla notizia popolare e capillare, una pugnalata a un traguardo conquistato per poi essere cancellato con un colpo di spugna! La scusa è sempre la stessa, sempre ricorso alla razionalizzazione per revisione della spesa, però mai un provvedimento contro la vera casta, contro il potere costituito, contro i nemici della costituzione, della verità, quella verità che potrebbe venir fuori anche dall’emittente pubblica se questa non fosse costantemente controllata, o peggio ancora, cancellata come sembra debba accadere a breve. Il vero problema consiste nel fatto che, da diversi anni ormai, difronte alla deriva della democrazia reale non ci si ribella o peggio, lo si fa solo corporativamente. E’ successo per la provincia di Isernia, per l’università, accadrà per la prefettura, per la questura, per la camera di commercio, per la provincia di Campobasso, per la regione Molise! Ma solo i colpiti dai provvedimenti (a volte nemmeno quelli) abbozzano qualche accenno di lamento ma solo e soltanto per il caso personale creando di fatto la sconfitta di qualsiasi lotta. Aspettare e tacere sulle disgrazie degli altri, equivale esattamente ad assistere passivamente a quanto ti accadrà a breve! Ed è quello che vogliono! Che povertà intellettuale! Ma si capisce o no che non ribellarsi contro l’accorpamento della sede regionale RAI Molise con, probabilmente, l’Abruzzo, equivarrebbe ad essere periferia di una informazione che gioco forza sarà sbilanciata dalla parte dei più grandi e più granitici confinanti?! Ce lo scorderemo l’inviato e il suo cameramen intervenire sul campo a seguire le proteste dei “No eolico selvaggio” (giusto per dirne una), saranno ridotti o impegnati in altre vicende più politiche e meno civili. Ho già assistito anni fa ad un altro scippo politico del servizio RAI, quando, dopo gloriosi anni della sede isernina condotta dalla indimenticabile voce di Gianni Trivellini che annunciava la scoperta del favoloso sito preistorico di “Isernia La Pineta”, dall’indimenticato Annibale Pizzi e dal sempre valido Leopoldo Feole, abbiamo perso un importante punto di riferimento dell’informazione pubblica locale. Non può essere, non deve essere ancora. E ancora una volta non ci sto e ancora una volta protesterò! A chi servirà? Alla mia coscienza di sicuro! Viva la RAI!
Il Segretario Regionale UILBAC Molise Emilio Izzo