Come preannunciato, ieri 23 aprile, una nostra delegazione formata da alcuni movimenti e comitati, è stata ricevuta dalla struttura amministrativa della presidenza del Consiglio dei Ministri per illustrare le nostre motivazioni di contrarietà al progetto per la costruzione dell’ennesima centrale eolica prevista nel comune di Montecilfone.
Diciamo subito che non è stata una passeggiata e non è stata una formalità. Per ben due ore (!) abbiamo illustrato nel dettaglio ciò che potrebbe accadere nel caso nefasto di una autorizzazione e, ancor più, cosa già è accaduto in quelle che noi definiamo “disattenzioni” e “irregolarità” commesse nell’iter finora adottato dal comune in questione e successivamente dall’ente regione. Abbiamo avuto modo di far presente, anche nella sede capitolina, che oltre alle istanze tecniche-amministrative inerenti il problema, c’è anche la magistratura, la quale, attraverso l’impeccabile lavoro della procura di Larino, sta operando al fine di accertare se le nostre denunce hanno o meno motivo di esistere. Nello specifico abbiamo contestato gli scopi ed i contenuti delle convenzioni tra comuni e società, il possibile scambio di denaro e conseguente scempio ambientale-paesaggistico, le incobatibili ed inopportune coincidenze tra esponenti politici e professionisti, la non applicazione delle norme emanate dalla legge della regione Molise riguardante “Misure urgenti in materia di energie rinnovabili”, le strane ed incredibili risultanze di due ben distinte conferenze di servizio (a fronte di una sola conferenza richiesta per legge!) tenute rispettivamente dall’ing. Tamburro e successivamente dalla dott.ssa Aufiero, succeduta al primo senza un motivo apparente, la mancanza di pareri fondamentali, le discrepanze tra i verbali trasmessi a Roma e quanto effettivamente accaduto nelle stanze dell’assessorato. Insomma, di tutto e di più! I dirigenti e i funzionari (tre donne), che ci hanno ascoltato con attenzione (almeno lo speriamo!), dovranno nei prossimi giorni elaborare e trasmettere ai ministri ed al premier una relazione, amministrativa appunto, sulla quale l’organismo politico (!) dovrà decidere definitivamente e dare un parere, positivo o negativo. Noi ovviamente, oltre a sperare e credere nel secondo, continueremo a vigilare, a combattere ed a trasmettere alla procura frentana una terza integrazione su ulteriori fatti oscuri che avvolgono la vicenda.
P.S. Prima di essere congedati abbiamo avuto l’accortezza di far allegare al corposo fascicolo ben tredici nostri allegati, hai visto mai!