Ancora oggi, nel mentre il Corriere della Sera assegna al Molise l’indicatore RO 0,84 tra i peggiori d’Italia per pericolosità di contagio, persiste una perniciosa contrapposizione nella gestione della sanità in Molise tra il Commissario ad Acta Generale, Angelo Giustini, nominato dal Governo Nazionale, ed i vertici della Regione e dell’Azienda Sanitaria.
Il Ministero della Salute – si legge in una nota stampa dell’Associazione Padre Giuseppe tedeschi – ha emanato una Circolare per differenziare i Centri COVID da altre strutture dedicate alle cure di diverse patologie ma in Molise l’unico Ospedale che tratta i pazienti affetti da coronavirus è il “Cardarelli” di Campobasso, unico DEA di I° livello in Regione, col conseguente blocco dei trattamenti e degli interventi chirurgici per altre patologie evidenziate in una diffida a firma di 7 primari dello stesso nosocomio.
Se a ciò si aggiunge la provvisorietà dell’utilizzo della struttura sanitaria di Venafro per pazienti Covid con sintomatologie lievi, la necessità di aumentare il numero dei tamponi e dei testi sierologici, il potenziamento e la fornitura di dispositivi di protezione individuale adeguati e di percorsi formativi per le Unità Territoriali dedicate, il 118 ed i Medici di Base rafforzando i Dipartimenti di Prevenzione, i Distretti Sanitari e le attività di cura a domicilio, ne consegue un quadro poco rassicurante.
Ad aumentare la confusione c’è la situazione paradossale delle strutture sanitarie private che, con una mano vengono sostanzialmente fermate nella loro attività, e con l’altra ricevono la quasi totalità dei pagamenti previsti dai budget previsionali.
Ancora in queste ore, col rischio che il tampone di un dipendente della FCA risulti positivo, prosegue uno scontro inaccettabile sul futuro utilizzo dell’ospedale di Larino.
Ciò che sorprende è che il Capo Dipartimento Nazionale della Protezione Civile, Angelo Borrelli, insieme al responsabile di settore, Luigi D’Angelo, abbiano compreso la gravità della situazione molisana sottoponendola all’attenzione del Governo, nel mentre sul territorio si continua a fare il gioco delle tre scimmie tra chi non vede, chi non sente e chi non parla in una commedia degli equivoci che ricorda il Medico dei Pazzi interpretato magistralmente da Totò e Peppino.