Non sempre le cose vanno come dovrebbero. A volte i sogni si scontrano con una realtà decisamente fuori dai confini di come l’avevamo immaginata e il futuro diventa un corpo estraneo in cui facciamo fatica a proiettarci. Ma poi accade qualcosa di imprevisto che riposiziona le cose su una traiettoria inaspettata, certo, ma sorprendente.
È quello che accade al protagonista di Cadrò, sognando di volare, il romanzo a firma diFabio Genovesi, prossimo ospite diTi racconto un libro 2020, il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione – promosso e sostenuto dal Comune di Campobasso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli e il patrocinio della Provincia di Campobasso.
La passione per il ciclismo unisce il destino di due uomini apparentemente distanti, che trovano in Marco Pantani l’incarnazione di un sogno. Un uomo coraggioso, tormentato e solo, che si confronta con campioni colossali che hanno il loro punto di forza nella prudenza e nel controllo della corsa. Pantani invece non fa tanti calcoli, lui dà retta all’istinto e compie sforzi immani che gli permettono di spostare il confine, “il terribile confine tra il possibile e l’impossibile, tra quel che vorremmo fare e quel che si può”. Grazie a questa meravigliosa follia, Fabio e Don Basagni troveranno in sé un’audacia sepolta, e metteranno in discussione l’esistenza solida e affidabile che ormai erano abituati a sopportare.
Più ispirato che mai, Fabio Genovesi torna a far sognare con la sua scrittura unica, che travolge ed emoziona come un’onda impetuosa, fa commuovere, sorridere e poi ridere fino alle lacrime. E ci racconta cosa vuol dire credere in qualcosa. Qualsiasi cosa. Che sia però magica, e ci accenda, spingendoci avanti o da qualsiasi parte, senza progetti o direzioni già tracciate. Si rischia di cadere, sì, ma quando alla radio passeranno la canzone della nostra adolescenza allora, cantandola a squarciagola coi finestrini abbassati, di sicuro voleremo.
L’appuntamento con l’autore, che dialogherà con Tiziana Cucaro, è in programmalunedì 2 marzo, alle ore 18.30, nel circolo sannitico di Campobasso.
Mercoledì 4 marzo, alle ore 18.30, nel circolo sannitico di Campobasso, è atteso il ritorno di due autori molto cari al pubblico di Ti racconto un libro. Domenico Starnone, in dialogo con Diego De Silva edEster Tanasso, ritroverà il calore di una città che lo segue con passione da anni. Con Confidenza, lo scrittore napoletano aggiunge una pagina potente al suo lavoro di scavo sull’ambivalenza delle persone e delle relazioni. Con uno sguardo insieme complice e distaccato, e la leggerezza lancinante che possiedono soltanto le grandi narrazioni, racconta di un uomo inadeguato a se stesso e alle proprie ambizioni. Ma in realtà ci racconta di noi, di quanto sismico sia il terreno su cui si regge la costruzione della nostra identità.
INCONTRI CON L’AUTORE
Lunedì 2 marzo ore 18.30– Circolo Sannitico – Campobasso
cadrò sognando di volare– Mondadori
incontro con FABIO GENOVESI
Prima di essere un grande scrittore, Genovesi è un formidabile narratore, un moderno aedo. Leggendo Cadrò, sognando di volare, sembra di udire la sua voce, tanto è vivido il racconto. Sono infatti pagine di struggente bellezza, vibrazioni ed echi che si sollevano e si smorzano come le onde del mare. Dietro una prosa di sfumata leggerezza, dietro lo schermo del ciclismo, si nascondono gli angoli più insabbiati della psiche. (Aldo Grasso, Corriere della Sera).
Hai presente quando la radio passa la canzone che ascoltavi sempre alle superiori, e ti immaginavi nel futuro, libero e felice di fare quel che volevi… be’, se a sentirla il cuore ti si stringe e alla fine devi cambiare stazione, vuol dire che in quel futuro qualcosa non è andato come sognavi. Così è per Fabio, che ha ventiquattro anni e studia giurisprudenza. La materia non lo entusiasma per niente, ma una serie di circostanze lo ha condotto lì, e lui non ha avuto la forza di opporsi. Perciò procede stancamente, fin quando – siamo nel 1998 – per evitare il servizio militare obbligatorio viene spedito in un ospizio per preti in cima ai monti. Qua il direttore è un ex missionario ottantenne ruvido e lunatico, che non esce dalla sua stanza perché non gli interessa più nulla, e tratta male tutti tranne Gina, una ragazza che si crede una gallina. Diversi come sono, qualcosa in comune Fabio e Don Basagni ce l’hanno: la passione per il ciclismo. Così iniziano a guardare insieme il Giro d’Italia, e trovano in Marco Pantani l’incarnazione di un sogno. Un uomo coraggioso, tormentato e solo, che si confronta con campioni colossali che hanno il loro punto di forza nella prudenza e nel controllo della corsa. Pantani invece non fa tanti calcoli, lui dà retta all’istinto e compie sforzi immani che gli permettono di spostare il confine, “il terribile confine tra il possibile e l’impossibile, tra quel che vorremmo fare e quel che si può”. Grazie a questa meravigliosa follia, Fabio e Don Basagni troveranno in sé un’audacia sepolta, e metteranno in discussione l’esistenza solida e affidabile che ormai erano abituati a sopportare. Più ispirato che mai, Fabio Genovesi torna a farci sognare con la sua scrittura unica, che ci travolge e ci emoziona come un’onda impetuosa, ci fa commuovere, sorridere e poi ridere fino alle lacrime. E ci racconta cosa vuol dire credere in qualcosa. Qualsiasi cosa. Che sia però magica, e ci accenda, spingendoci avanti o da qualsiasi parte, senza progetti o direzioni già tracciate. Si rischia di cadere, sì, ma quando alla radio passeranno la canzone della nostra adolescenza allora, cantandola a squarciagola coi finestrini abbassati, di sicuro voleremo.
Fabio Genovesi (Forte dei Marmi, 1974) è uno scrittore, sceneggiatore e traduttore italiano. Scrive soggetti per il cinema, spettacoli teatrali, reportage per «Rolling Stone» e altre riviste musicali, e ha tradotto autori di culto come Hunter S. Thompson. Ha pubblicato per Mondadori i romanzi Il mare dove non si tocca (2017), Chi manda le onde (2015, premio Strega), Versilia Rock City (2012) ed Esche vive (2011) e, per Laterza, il saggio cult Morte dei Marmi. Collabora con il “Corriere della Sera” e il suo settimanale “La Lettura”.