All’inizio è stata intesa come auto proclamazione, adesso, invece, la posizione di Michele Iorio, all’interno del centro destra molisano, viene seguita con attenzione da alleati e soprattutto avversari, perché potrebbe incidere, entro certi limiti, sulle strategie delle alleanze partitiche, in vista delle elezioni del 2018. L’ex-presidente della Giunta regionale da subito ha dichiarato di voler correre nuovamente per il prestigioso incarico, anche in autonomia, se il centro destra farà scelte differenti. Ed è proprio questo il punto: quali scelte farà il centro destra e, soprattutto, quale centro destra? Centrale sarà naturalmente la posizione di Forza Italia, dove la neo nominata coordinatrice regionale assumerà, volente o nolente, un ruolo carico di responsabilità. Annaelsa Tartaglione si troverà di fronte al dilemma se fare semplicemente da ‘notaio’ tra Roma e Campobasso sull’accordo politico o se, cosa molto più difficile, mediare direttamente tra l’anima ‘ufficiale’ del partito e quella oramai ‘indipendentista’ che gravita intorno al politico isernino, come il suo ruolo imporrebbe. Il nocciolo della questione risiede proprio nell’ipotesi di accordo territoriale Isernia-Venafro, che darebbe al centro destra corposità, indebolendo automaticamente il centro sinistra, Campobasso e soprattutto Frattura nella corsa al rinnovo della carica a Palazzo Vitale. Il pacchetto di voti di Rialzati Molise potrebbe essere addirittura determinante per l’elezione del futuro governatore, come più o meno è stato la scorsa volta; nel caso di ‘diktat’ da parte di Berlusconi (è voce diffusa che voglia questa volta negare la possibilità di accordi territoriali diversi da quelli nazionali) il candidato di coalizione avrebbe un indubbio vantaggio rispetto al concorrente del centro sinistra. Ecco allora l’indiscrezione: da parte ‘fratturiana’ si vedrebbe di buon grado una forzatura di Iorio sulla sua candidatura, perché provocherebbe probabilmente una spaccatura nel centro destra, favorendo all’architetto campobassano la corsa alla scranno regionale più ambito, ammesso che non abbia concorrenti interni forti sul suo cammino. La conclusione: la candidatura di Iorio piace in parte al centro destra ed in parte, minore me esistente, al centro sinistra, per motivi opposti. Lui, essendo capitano di lungo corso nella politica molisana, avrebbe anche un piano ‘B’: concordare una candidatura parlamentare e lasciare terreno libero per la presidenza della Regione. Un percorso meno ostico (l’accordo Isernia-Venafro sarebbe probabilmente largamente vincente) che, però, si scontra con una novità, che nello specifico è l’orientamento a dare ampio spazio alle candidature di genere alle politiche, soprattutto in Molise. Logiche romane vorrebbero vedere candidate Micaela Fanelli per il centro sinistra e proprio Annaelsa Tartaglione per il centro destra. In questo momento Iorio sembrerebbe essere ago della bilancia, a patto di convincere i vertici romani a praticare anche alle politiche l’alternanza di genere, termine che finora nel suo vocabolario politico non era ancora comparso. Vedremo.
Stefano Manocchio