Eleonora Giorgi, i funerali tra applausi e lacrime. Bara in chiesa su note dei Pink Floyd

(Adnkronos) – Ultimo saluto a Eleonora Giorgi oggi, 5 marzo, nella Chiesa degli Artisti a Roma. Grande folla ai funerali dell'attrice, morta il 3 marzo a 71 anni per un tumore al pancreas. Il feretro ha fatto il suo ingresso in Piazza del Popolo tra applausi commossi ed è poi entrato in chiesa preceduto da decine di corone di fiori, sulle note di ‘Wish you were here’ dei Pink Floyd, come disposto dalla stessa Giorgi.  Ad accogliere la bara per primi all’entrata sono stati i familiari: i due figli, Paolo Ciavarro e Andrea Rizzoli e la nuora Clizia Incorvaia con la figlia Nina.  La cerimonia è officiata da monsignor Antonio Staglianò, vescovo emerito di Noto e dal novembre scorso rettore della basilica romana di Santa Maria in Montesanto, insieme a Don Fabrizio Gatta.  Molti i volti del cinema e della televisione presenti al funerale, tra questi Sergio Castellitto, Massimo Ghini, Barbara Palombelli, Myriam Catania, Clayton Norcross, Enrica Bonaccorti. Alla fine delle esequie il feretro è uscito dalla basilica di Santa Maria in Montesanto, accompagnato dalle note di ‘A Whiter Shade of Pale’ dei Procol Harum, per espressa richiesta dell’attrice. "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi", ha esordito nell’omelia monsignor Staglianò. "La morte è l'unico vero grande nemico degli esseri umani", dice il vescovo, e “la morte di Eleonora rischia di essere disperante se chi continua a vivere, come i suoi figli, nipoti e tutte le persone che l’hanno amata e continueranno ad amarla, guardando lei in questa bara penseranno davvero che lei non ci sia più". La disperazione "chiude gli occhi degli esseri umani, e allora non avranno la sensibilità di ascoltare la parola eloquente di questa morte".  "Il corpo di Eleonora che negli ultimi tempi è stato umiliato dalla malattia, tormentato dal dolore, come quello di Gesù, trafitto di spine, crocifisso e morto – ha proseguito il vescovo – rivela al mondo come è onnipotente Dio".  "Oggi il cuore è stracarico di tristezza e di dolore, ma dobbiamo dare testimonianza della speranza. Noi non perdiamo mai coloro che amiamo, perché li possiamo amare in colui, Gesù, che è morto e risorto". "Mamma in un anno mi ha insegnato cosa vuol dire essere forti. E non solo a me, credo lo abbia insegnato a tutti", ha detto ai giornalisti il figlio maggiore Andrea Rizzoli. "Mamma – ha aggiunto – pensava che la memoria e i ricordi passassero attraverso gli oggetti. Io non penso che il ricordo passi dagli oggetti, ma conserverò sicuramente qualcosa di lei. Un foulard, una spilla. Piccole cose di grande valore affettivo, perché le cose, secondo me, passano ma i sentimenti restano”. "Per un figlio vedere tutto questo affetto è veramente meraviglioso” ha detto ai giornalisti uno dei figli Paolo Ciavarro. Paolo, nonostante la visibile commozione, si è soffermato con i cronisti sul sagrato al fianco del fratello Andrea Rizzoli. “Per un artista la cosa più importante è avere un pubblico – ha aggiunto Andrea-. Qualsiasi sia il livello dell’artista, avere qualcuno che lo riconosca e che gli voglia bene è importantissimo. Vedere questa piazza così piena è bellissimo”.  I due fratelli hanno poi ricordato il sorriso della mamma: "L'avremmo amata anche se qui fuori non ci fosse stato nessuno", hanno concluso sorridendo. Tra i colleghi arrivati per partecipare alle esequie, l'attore Massimo Ghini. "Sono molto addolorato, è un grande dolore. Eleonora ha dimostrato ancora una volta e fino all’ultimo di avere un grande carattere", ha detto l’attore entrando in chiesa.   —spettacoliwebinfo@adnkronos.com (Web Info)

Commenti Facebook