Con formale diffida notificata via PEC il 18 settembre 2015 al Sindaco di Campomarino ed al Presidente del Consiglio, la Regione Molise ha assegnato 30 giorni di tempo per procedere o meno all’adesione all’Ente di Governo dell’Ambito del Molise, per il riassetto del servizio idrico integrato. Sindaco e maggioranza del Comune di Campomarino hanno fatto scadere i termini perentori assegnati (21 ottobre scorso) e – alla data odierna – il nostro Comune è passibile di commissariamento da parte del Presidente Frattura per inadempienza, esercitando i poteri sostitutivi e con spese a carico dell’ente. In Commissione (20 ottobre) e Conferenza Capigruppo (22 ottobre), ho fatto presente più volte che si era fuori termine per adottare qualsivoglia provvedimento e che non vi è stata nessuna discussione su questo argomento delicato ed importante, trattandosi della gestione di un bene prezioso quale l’acqua (pubblica!). Inadempienza cronica, visti i primi 60 giorni assegnati e la proroga di altri 30 per esprimersi in Consiglio comunale. Una gestione pressapochista e politicamente insignificante e non incisiva, ma che si ripercuote sui cittadini campomarinesi che, a questo punto, dovranno accettare le scelte regionali senza fiatare, senza conoscere a cosa si va incontro con il commissariamento su questa problematica.
Ancora una volta assistiamo alla pochezza politica e scarsa preparazione di questa maggioranza, tanto che in commissione la parte politica non “parla”, non si esprime nel merito delle questioni, non discute di quanto c’è da fare per Campomarino… tutto tace, parlano i tecnici comunali che però, malgrado la loro buona volontà, non sono parte politica non dovrebbero toccare a loro le scelte da intraprendere. Loro possono consigliare, preparare report sulle spese, predisporre indicatori ma non possono – e non devono – andare oltre. Magari se i destinatari della PEC inviata dalla Regione, o in via subordinata anche l’Assessore all’Ambiente e manutenzione che sicuramente sarà stato avvertito essendo l’assessore di competenza, ci avessero fatto avere copia della diffida inviata dal Presidente Frattura, quale opposizione li avremmo avvertiti per tempo della scadenza fissata al 21 ottobre per convocare il Consiglio e decidere sul da farsi per tutelare i cittadini. Invece, come sempre, l’opposizione non è stata coinvolta, si son tenuti tutto stretto e segretato nelle stanze del comune, non rispettando termini perentori, ed il risultato sarà il commissariamento dell’ente. Certo può darsi che la Regione possa decidere diversamente, ma la legge, la diffida e le dichiarazioni dell’Assessore regionale ai LL.PP. sono ben chiare e, a “bocce ferme” Campomarino è commissariato.
Dubbi e incertezze sull’EGAM restano tutte, sia in termini di gestione che di bilancio, e proprio per essere collaborativo avevo presentato degli emendamenti al deliberato ed erano:
– che la finalità dell’EGAM è quella di migliorare e modernizzare le reti idriche, e in particolare quelle vetuste e soggette a forte dispersione e sprechi delle risorse idriche (ancora oggi è troppo elevato il differenziale tra l’acqua che si consuma e quella che viene erogata, esiste un evidente problema di inefficienza delle reti idriche, servono quindi investimenti pubblici per migliorare e ammodernare il sistema idrico); Tali investimenti non devono gravare sul costo dell’acqua, vanno reperite risorse nell’ambito dei finanziamenti europei , nazionali, regionali e comunali a valere sulle infrastrutture, serve quindi una programmazione ed un impegno delle istituzioni;
– che la gestione deve essere affidata preferibilmente ad una struttura pubblica, snella ed efficiente che abbia tra i propri obiettivi strategici anche quello di contenere i costi al fine di ottenere tariffe congrue per l’utenza;
– che siano ridotti al minimo i costi di partecipazione dei Comuni al Fondo di dotazione, proprio in considerazione della riduzione dei trasferimenti statali e regionali;
– che venga lasciata ai Comuni la scelta di gestire direttamente la captazione di alcune sorgenti o pozzi per garantire in fabbisogno d’acqua delle rispettive popolazioni in caso di situazioni di necessità.
Ancora una volta, invece, questa Amministrazione mette in atto una soluzione pilatesca, decide di non decidere e questa la dice lunga sul volere fare il bene del paese.
Fare politica il più delle volte significa prendere decisioni che al momento possono sembrare impopolari ma poi con il passare del tempo si rivelano vincenti, non prenderle affatto lascia invece senza parole e pensare che siano altri a decidere per te è umiliante.-
Il consigliere e capogruppo PD al Comune di Campomarino
Vincenzo Cordisco