Premesso che per il presidente Frattura il ricorso al Tar presentato da 18 Comuni (Campodipietra, Roccamandolfi, Castelpizzuto, Montefalcone nel Sannio, Busso, Campochiaro, Sepino, Guardiaregia, San Polo Matese, Bonefro, Civitanova del Sannio, Pescolanciano, Acquaviva d’Isernia, Cantalupo, Belmonte del Sannio, Sant’Agapito, Longano e Castellino del Biferno) è una chiara strumentalizzazione politica, lo stesso governatore e l’Assessore Nagni “chiariscono”, la funzione dell’Egam. “Il Tar ha rigettato l’istanza di sospensiva rispetto alla delibera che definisce e riorganizza il sistema idrico regionale, per cui l’Egam (Ente di governo dell’ambito del Molise) a tutti gli effetti segue la legittimità di un atto di Giunta”. In poche parole: ” Alcuni Comuni non versano un euro per l’utilizzo dell’acqua, altri sono costretti a pagare più del dovuto. Per cui è necessario riequilibrare la situazione: chi finora non pagava il servizio dovrà farlo, allo stesso modo chi lo ha fatto finora dovrà versare qualcosa di meno. Gli investimenti saranno finalizzati ad eliminare le perdite. Il prezzo del servizio sarà determinato esclusivamente dal costo per garantirlo. Confermiano con chiarezza che la delibera di Giunta (285) è valida sotto tutti i punti di vista per cui i Comuni che non dovessero aderire, sarano commissariati”.
Egam, Frattura e Nagni: i Comuni che non dovessero aderire, sarano commissariati
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