Due sfide decisive in settimana per sanità e area di crisi

Il Consiglio Regionale affronterà il 3 marzo i temi legati alla criticità del sistema sanitario regionale alle prese con 430 milioni di debiti pregressi, con un commissariamento di sei anni che ha visto aumentare le imposte e tagliare i servizi, con un blocco del turn-over che ha indebolito la sanità pubblica a vantaggio delle strutture e dei laboratori privati, con una conflittualità territoriale che si è progressivamente accentuata e con l’entrata in vigore  del Decreto Balduzzi che rischia di compromettere la tutela della salute sul nostro territorio. La classe dirigente del Molise è chiamata ad individuare una proposta unitaria che sintetizzi in pochi punti le richieste su cui confrontarsi col Governo da sostenere con la massima determinazione e ciascuno per il proprio ruolo. Un DEA di secondo livello al Cardarelli, la specificità di Agnone, lo sblocco del turn-over, la revoca della diffida ad abrogare la legge sui trapiantati, una soluzione per le esposizioni pregresse e lo scorporo dei posti letto degli Istituti di Ricerca dal computo di quelli assegnati al Molise, potrebbero rappresentare una prima sintesi su cui convergere senza disperdere energie in iniziative di dubbia efficacia.  Per il 6 marzo è previsto l’incontro al Ministero dello Sviluppo per l’istruttoria sui contenuti dell’Accordo sull’Area di Crisi nel Distretto Boiano-Isernia-Venafro. E’ possibile trasmettere contributi tecnici all’attenzione del Direttore della Programmazione Massimo Pillarella sui siti ambientali da bonificare, sui dati afferenti le imprese delle filiere coinvolte del tessile, dell’avicolo e del metalmeccanico, sulle procedure di ricollocazione dei lavoratori dell’ITTIERRE, della GAM e dell’indotto dell’auto. Il Molise ha l’opportunità di completare un percorso irto di ostacoli nel migliore dei modi, attraverso un utile sostegno all’azione istituzionale in itinere, al fine di veicolare sul proprio territorio risorse straordinarie aggiuntive da impegnare per incentivare la reindustrializzazione del Distretto Produttivo ed evitare la desertificazione sociale di un ampia area della regione.  Se su queste due sfide si registreranno divisioni sarà più difficile tutelare i diritti della nostra comunità. Spetta a tutti misurarsi con moderazione e responsabilità, su temi di tale rilevanza sociale optando per un confronto costruttivo teso alla risoluzione vera dei problemi.

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