“Il Decreto- legge banche, proposto dal Governo, introducendo il cosiddetto “patto marciano”, considera inadempiente chi non abbia pagato per oltre sei mesi almeno tre rate, anche se non consecutive, del mutuo concesso dalle banche alle imprese stesse. In questo caso la banca diventa automaticamente proprietaria del bene immobile oggetto del finanziamento, senza dover effettuare la procedura esecutiva di vendita dell’immobile al miglior offerente. Ho presentato tre emendamenti in commissione Finanze al Senato per chiedere più tutele per il contraente più debole, ovvero l’imprenditore che ha richiesto il mutuo alla banca per svolgere l’attività d’impresa, creando occupazione e producendo beni e servizi”. Lo dichiara il senatore del Pd Roberto Ruta.
“Il primo emendamento – spiega – è finalizzato ad aumentare a dodici il numero delle rate non pagate prima che l’imprenditore risulti inadempiente, in considerazione di possibili periodi di mancanza di liquidità dovuta, in tanti casi ai ritardi nei pagamenti proprio da parte delle pubbliche amministrazioni. La seconda proposta di modifica riguarda l’allungamento dei tempi cosiddetti di ”tolleranza”. Il decreto- legge in esame, prevede che l’imprenditore risulti inadempiente passati sei mesi dall’ultimo mancato pagamento. Il mio emendamento allunga i tempi fino a dodici mesi. Infine, ma a mio avviso di maggiore importanza, ho proposto apposito emendamento per non consentire l’attuazione del cosiddetto ”patto marciano” quando manchino percentuali esigue di estinzione del debito. Non sarà considerato inadempiente, infatti, l’imprenditore che abbia pagato per oltre due terzi il finanziamento, se l’immobile è bene strumentale per l’attività aziendale. Mi auguro – conclude Ruta – che le proposte di modifiche saranno accolte, per sanare un grave disequilibrio tra le esigenze del sistema bancario e quelle dei piccoli e medi imprenditori”.
DL Banche, Ruta: presentati emendamenti per modificare il Patto Marciano
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