La conversione definitiva da parte del Senato del dl Agricoltura è una prima risposta alle emergenze di tre settori, quello lattiero caseario, quello olivicolo e quello della pesca e dell’acquacoltura.
In particolare si interviene sul settore lattiero dopo la fine delle quote latte, consentendo ai 35 mila allevatori italiani la rateizzazione delle multe per l’ultima campagna in 3 anni e senza interessi ed è ammesso anche con una fideiussione assicurativa, non solo bancaria : per l’ultima campagna di produzione del latte con il regime delle quote è ammessa la compensazione, sempre entro il limite del 6%, a favore delle aziende che hanno superato la propria quota, con introduzione di tre fasce: 12-30%, 30-50%, oltre 50%, in ordine di priorità.
Si ampliano le possibilità di compensazione tra produttori, puntando sull’organizzazione interprofessionale e intervenendo sui contratti con novità rilevanti come la durata minima di 12 mesi e l’indicazione obbligatoria del prezzo di vendita, che può essere fisso o legato a fattori determinati.
Per la produzione dell’olio si attiva il Piano nazionale attraverso uno stanziamento di 32 milioni di euro con l’obiettivo di arrivare a una crescita del 25% della produzione italiana nei prossimi anni toccando quota 650mila tonnellate; inoltre vengono stanziati 21 milioni di euro di aiuti ad agricoltori e vivaisti colpiti in primo luogo dalla xylella e da altre fitopatie o che hanno subito danni da avversità atmosferiche. Per il settore della pesca e dell’ acquacoltura, dopo molti anni, si torna a finanziare, con oltre 2 milioni di euro, il fondo di solidarietà proprio in ragione delle avversità atmosferiche registrate dal 2012 fino ad oggi, dando una risposta non scontata, dovuta ma non certo esaustiva , ad un settore strategico per la penisola italiana.
È prevista, infine, l’istituzione delle Commissioni uniche nazionali (CUN) per le filiere maggiormente rappresentative del sistema agricolo e alimentare, al fine di garantire la trasparenza nelle relazioni contrattuali tra gli operatori di mercato e nella formazione dei prezzi. Ora si riprenda, con la determinazione che meritano le nuove generazioni che vogliono investire la propria esistenza nella produzione dei beni delle filiere agroalimentari, il cammino per interventi strutturali e per eliminare definitivamente l’Imu agricola.
Sen. Roberto Ruta