Con 248 voti a favore due contrari e un astenuto è stata approvata ieri sera in Senato, la mozione sulla difesa del suolo presentata del Sen. Ruta, capogruppo Pd in commissione agricoltura a Palazzo Madama, e sottoscritta da oltre 94 senatori di diversi gruppi parlamentari, tra cui i capigruppi Zanda (Pd), Sacconi (Ncd), Zeller (Aut), De Petris (Sel), Romano (Per l’Italia), Centinaio (LN), Susta (Scelta civica), Bruni (Fi). “Attraverso un serrato lavoro di confronto – dichiara il sen. Ruta – siamo giunti ad un testo completo e unitario che raccoglie il contributo di tutti i gruppi parlamentari ed impegna il Governo su molti fronti, tra i quali promuovere, durante il semestre di Presidenza italiana, una nuova proposta di direttiva quadro europea per la tutela e la gestione sostenibile del suolo, raggiungere l’accordo sul Pacchetto Clima nel prossimo Consiglio europeo, garantire la sicurezza del territorio nazionale attraverso il coinvolgimento di tutti gli organiosmi preposti, svincolare le risorse per interventi di mitigazione del rischio idrogeologico dal patto di stabilità per permettere agli enti locali di investire in attività e opere che tutelino la vita dei cittadini e proteggano il tessuto socio economico dei territori, prevedere nella legge di Stabilità per il triennio 2015-1017, con non meno di un miliardo di euro all’anno, cospicue risorse per la realizzazione del piano straordinario di difesa del suolo e per le opere di messa in sicurezza del territorio, di mitigazione del rischio idrogeologico e recupero degli ecosistemi e della biodiversità”.
”E’ necessario cambiare l’approccio con il quale gestiamo il nostro territorio – continua il Sen. Ruta – e attuare una riforma della governance in tema di rischio idrogeologico e di adattamento, dando piena attuazione alla normativa vigente e chiarendo i compiti delle diverse istituzioni. Occorre incrementare le risorse a disposizione della Protezione civile e contrastare l’abbandono dei terreni incentivando l’agricoltura e il ritorno alla terra delle giovani generazioni, aumentare la resilenza dei sistemi naturali e socio economici ed arrivare in tempi rapidi all’approvazione definitiva della Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici.”.
Il Governo ha data parere favorevole alla mozione che lo impegna il Governo nello specifico:
A) ad attivarsi, durante il semestre di presidenza italiana del Consiglio dell’Unione europea, presso la Commissione per aprire un confronto serrato e riprendere i lavori di concertazione sulla proposta di direttiva quadro sul suolo, affinché l’Unione europea possa tempestivamente giungere all’approvazione di un’incisiva normativa finalizzata a proteggere il suolo e a conservarne la capacità di svolgere le funzioni ambientali, socioeconomiche e culturali;
B) a favorire, nelle opportune sedi europee, entro il semestre di Presidenza italiano, la chiusura del negoziato sul pacchetto 2030 con obiettivi di riduzione delle emissioni, efficienza energetica e sviluppo della produzione di energia da fonti rinnovabili , tra cui la riduzione del 40 per cento delle emissioni climalteranti;
C) ad assumere iniziative affinché l’utilizzo delle risorse per interventi di difesa del suolo, prevenzione e manutenzione del territorio venga escluso dal saldo finanziario rilevante ai fini della verifica del rispetto del patto di stabilità interno, al fine di permettere l’investimento da parte degli enti locali in attività ed opere che hanno la primaria finalità di tutelare la vita dei cittadini e proteggere il tessuto socio-economico dei territori interessati;
D) a considerare la manutenzione del territorio e la difesa idrogeologica una priorità assoluta per il Paese, in quanto finalizzata a garantire la sicurezza dei cittadini, e conseguentemente a predisporre un Piano organico con obiettivi a breve e medio termine per la difesa del suolo e l’adattamento al cambiamento climatico, quale vera “grande opera” infrastrutturale, in grado di mettere in sicurezza il fragile territorio italiano e di attivare i cantieri distribuiti sul territorio, con ricadute importanti dal punto di vista economico e occupazionale;
E) a favorire, attraverso ogni iniziativa utile e con la previsione di adeguati incentivi e agevolazioni, il ruolo dei presidi territoriali, del sistema agricolo nazionale e delle infrastrutture verdi nell’azione di riduzione del rischio idrogeologico, nonché ad adottare specifiche iniziative, anche di natura normativa, volte a garantire l’attuazione da parte degli enti locali degli interventi di messa in sicurezza del territorio per le aree a rischio prioritario e di interventi di rimboschimento , di pulizia delle aree boschive e di riutilizzo dei terreni agricoli abbandonati, anche attraverso progetti sperimentali che prevedano l’impiego dei giovani per la manutenzione e la tutela del territorio e i l ritorno alla terra delle giovani generazioni;
F) a valorizzare, alla luce della vigente legislazione nazionale e regionale, il ruolo dei Consorzi di bonifica e irrigazione (ANBI) con particolare riferimento alla loro competenza per la realizzazione e la gestione delle opere ed azioni finalizzate alla difesa e conservazione del suolo, alla regolazione e gestione delle acque e alla salvaguardia ambientale;
G) a prevedere a favore della Protezione civile nazionale, che ha un ruolo essenziale nelle sempre più frequenti situazioni di emergenza che si verificano nel nostro Paese a causa di inondazioni, frane ed allagamenti, lo stanziamento di risorse adeguate a fronteggiare le necessità;
H) a prevedere nel disegno di disegno di legge d stabilità, per il triennio 2015-2017, tutte le risorse necessarie attraverso stanziamenti pluriennali certi, non inferiori ad un miliardo di euro l’anno , per la realizzazione del piano straordinario di difesa del suolo e all’avvio dell’insieme di opere finalizzate alla mitigazione del rischio idrogeologico e alla sicurezza del territorio italiano, con idonee misure di coordinamento della spesa che consentano di attivare le sinergie con la programmazione finalizzata del Fondo per lo sviluppo e la coesione nonché l’eventuale apertura di linee di credito con la Banca di sviluppo del Consiglio d’Europa .