Salvaguardare e valorizzare il patrimonio naturale e paesaggistico della Regione Molise, diffondere la cultura della montagna, favorire lo sviluppo del turismo e soprattutto assicurare la prevenzione dagli infortuni e l’efficienza del soccorso alpino e speleologico. Questi sono solo alcuni degli aspetti della proposta di legge che vede come firmatarie Nunzia Lattanzio e Angela Fusco Perrella, riguardante, nello specifico, ‘Disposizioni in materia di Soccorso Alpino e Speleologico.
“Nel quadro dell’azione di salvaguardia e valorizzazione del patrimonio naturale e paesaggistico e delle risorse turistiche delle zone montane, con la presente legge – si legge nella nota – si intende favorire lo sviluppo delle attività alpinistiche ed escursionistiche attraverso interventi volti a diffondere la cultura della montagna e la conoscenza e la fruizione del patrimonio alpinistico e speleologico regionale nonché ad assicurare la prevenzione dagli infortuni e l’efficienza del soccorso alpino e speleologico. Per lo svolgimento di tale attività anche ai fini di una qualificata tutela, promozione e fruizione delle zone montane presenti su tutto il territorio regionale, la Regione Molise riconosce la funzione culturale e sociale del CAI (Club Alpino Italiano) che in particolare ha il compito di coordinare l’attività di vigilanza e la prevenzione degli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche.
La regione Molise, pur avendo un ampio territorio montano con zone impervie di alta estensione, è l’unica regione italiana a non aver ancora provveduta alla stipula di accori con il CNSAS secondo quanto disposto dalla legge 74/2001 a tutela di coloro che molisani e non, praticano l’ambiente montano. Giova ricordare che già in passato la Regione Molise con la legge 26 maggio 1980 n.22, aveva precorso i tempi rendendosi una delle prime regioni dotate di uno strumento giuridico idoneo alla gestione delle problematiche relative alla sicurezza della collettività in ambiente montano. L’evoluzione normativa degli anni successivi ha però, di fatto, vanificato quanto nella legge precedente previsto, pertanto scopo primario del disegno di legge è proprio quello di cercare di ripercorrere le tappe compiute dalla precedente legge, migliorandone l’applicabilità e l’efficienza. Infatti, sebbene la legge regionale licenziata nel 1980 fosse all’epoca ampiamente adeguata a rispondere alle necessità del Molise, negli ultimi decenni non solo sono sopravvenute evoluzioni normative ma sono anche radicalmente mutate le richieste e le aspettative della cittadinanza, rispetto al bisogno di sicurezza ed efficienza del soccorso in ambiente extraurbano. La proposta di legge nasce dunque per dare attuazione ed adeguarsi alle disposizioni che si ricavano dal combinato disposto della legge 74/2001 (Disposizioni per favorire l’attività svolta dal corpo nazionale soccorso alpino e speleologico), della legge 18 febbraio 1992 n.162 (Provvedimenti per i volontari del Corpo Nazionale del soccorso alpino e speleologico e per le agevolazioni delle relative operazioni di soccorso). La proposta di legge rappresenta dunque uno strumento che le consente di munirsi delle risorse tecniche e professionali indispensabili per garantire un adeguato servizio di emergenza medica. Questo perché l’obiettivo – conclude la nota – non è solo quello di valorizzare le attività di soccorso (e favorire la prevenzione e la vigilanza sugli infortuni nell’esercizio delle attività alpinistiche, escursionistiche e speleologiche, o in analoghe attività sportive o turistiche praticate nell’ambiente montano, comprese quelle di protezione civile, ritenendo il recupero e il salvataggio di persone infortunate o in situazioni di emergenza obiettivo di fondamentale importanza) ma anche favorire una ulteriore promozione e dunque fruizione delle zone montane”.
‘Disposizioni in materia di Soccorso Alpino e Speleologico, proposta di legge a firma di Lattanzio e Fusco Perrella
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