L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro? Uno dei principi fondamentali della nostra carta costituzionale negli ultimi anni si è trasformato in un atroce dubbio, un’incertezza inaccettabile che ha colpito duramente soprattutto le fasce più deboli del nostro tessuto sociale, e che ha gettato nella precarietà e nell’incertezza del futuro i giovani.
Il tasso di disoccupazione in Italia, secondo gli ultimi dati Eurostat, è salito alla preoccupante quota di 11,9%, rappresentando uno dei valori più alti del Vecchio Continente, ma ancora più preoccupante è il dato che riguarda quella giovanile: 40,1%, livello più alto dal 2015, mentre l’Italia resta al vertice, purtroppo, per numero di Neet, ossia giovani inattivi che non lavorano e non studiano, e per numero di giovani “costretti” a vivere nella casa dei genitori.
Tutto questo è il risultato di politiche governative che non hanno fatto altro che peggiorare la situazione esistente, a partire dal Jobs Act che ha alimentato il fenomeno della precarietà, grazie al massiccio e deleterio uso dei voucher, oramai simbolo del nostro mercato del lavoro.
Ovviamente questa situazione di crisi ha toccato pesantemente anche il contesto molisano, e l’ultimo grido d’allarme lanciato dalla conferenza episcopale deve far riflettere: in Abruzzo e Molise più di 80 mila persone si trovano ad essere sotto la soglia di una condizione di vivibilità, il 48,3% delle famiglie con figli sono sempre più a rischio povertà ed esclusione sociale, che sale al 51,2% se si tratta di figli minorenni. Mentre la quota di chi è in arretrato con mutui, prestiti o bollette sale dal 21,7% del 2014 al 30,4% del 2016.
I giovani, anche in Abruzzo e Molise, restano “figli” sempre più a lungo: quattro giovani su dieci tra i 25 e 34 anni, vivono ancora nella famiglia d’origine; il 45% dichiara di restare in famiglia perché non ha un lavoro e non può mantenersi autonomamente; la disoccupazione giovanile e il precariato risultano essere il dramma più grande che oramai vivono tutte le famiglie.
In Molise il tasso di disoccupazione è al 14,3% rispetto alla media nazionale dell’11,9%, mentre quella giovanile si attesta sempre su livelli record del 42,7% contro il 40,3% nazionale, mentre, per quanto riguarda lo strumento dei voucher, nella nostra regione ne sono riscossi 390.740 per un totale di 9.341 lavoratori coinvolti.
Anche lo strumento di Garanzia Giovani per il Molise si è rilevato inadeguato a dare risposte in tema di occupazione, alimentando più che altro speranze e false illusioni, dimostrandosi più che altro come uno strumento di occupabilità, e quindi con scarse prospettive di stabilità.
Da tutti questi dati, numeri inequivocabili che dimostrano le difficoltà del momento, è necessario partire per chiedere che vengano attuate politiche giovanili appropriate, perché solo ripartendo da giovani e lavoro si può portare il vero cambiamento sia per il Molise sia per l’Italia.
LUIGIA IALONARDI
CONSIGLIERE COMUNALE MATRICE
MEMBRO ASSEMBLEA NAZIONALE MOVIMENTO NAZIONALE PER LA SOVRANITA’