Il Consiglio di Stato ha accolto la sospensiva sull’appello promosso dal Codacons per il tramite dei propri avvocati Ruta, Rienzi e Giuliano – oltre che per il tramite del proprio presidente regionale, avv. Massimo Romano -avverso la sentenza del Tar Molise n.588/2014, fissando l’udienza pubblica per il prossimo 15 aprile 2015 e riconoscendo la necessità di una urgenza della trattazione di tutte le complesse questioni, anche e soprattutto ambientali, sollevate dal Codacons e dal Comitato Civico, connesse sia alla Verifica Ambientale Strategica sia alla Valutazione di Impatto Ambientale. In particolare, con ordinanza n. 632 dell’11 febbraio 2015, la Quinta Sezione ha infatti “ritenuto necessario un rapido approfondimento nel merito delle questioni oggetto del giudizio, con particolare riguardo agli argomenti concernenti l’eccezione di difetto d’interesse accolta in primo grado e, in specifico, alla questione se gli atti impugnati abbiano o meno effetti immediatamente lesivi, in rapporto ai piani o programmi da sottoporre a valutazione ambientale strategica (v.a.s.), ovvero in rapporto a progetti da sottoporre a valutazione d’impatto ambientale (v.i.a.), a tenore degli artt. 5 e seguenti del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152”.
Sembra, dunque, che i giudici di Palazzo Spada abbiano ritenuto opportuno un maggiore approfondimento di quelle questioni (anche e soprattutto ambientali) sulle quali il TAR Molise aveva ritenuto, invece, di “glissare”, verificando a tal fine se quelli impugnati siano esclusivamente atti di “programmazione”, come sostenuto dalla Regione e dalla Comunità Montana, ovvero se abbiano già prodotto effetti incidendo sull’ambiente, come invece sostenuto dal Codacons e dal Comitato intercomunale montaganese, che è intervenuto nel giudizio per rappresentare le istanze delle comunità locali in difesa dell’ambiente, producendo prova sull’attuale provenienza di rifiuti da fuori Regione, ovvero in particolare dalla Campania (questione che, si ricorda, aveva subito acceso il dibattito sull’ampliamento dell’impianto di Montagano che, a detta del Codacons e dei propri legali, risultava sovradimensionato rispetto agli attuali fabbisogni della Regione Molise e che, per ciò stesso, risultava destinato a soddisfare l’esigenza di smaltimento/recupero di rifiuti provenienti da fuori Regione e dalla Campania)
Soddisfazione è stata, pertanto, espressa dall’avv. Giuseppe Ruta, legale del Codacons e dal proprio Presidente Regionale, avv.Massimo Romano, oltre che dai cittadini e dal comitato civico intervenuto nel giudizio .
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