Il Comitato intercomunale per la Salvaguardia dell’Ambiente e della Salute, costituitosi a dicembre 2014, per l’emergenza della discarica in località Colle Santo Ianni in agro di Montagano, torna a riunirsi per decidere le azioni concrete da mettere in agenda. La discarica di Contrada Colle Santo Ianni a Montagano (CB) nasce nel ’95 come sversatoio di rifiuti ordinari per iniziativa della Comunità montana Molise Centrale per risolvere il problema delle discariche abusive sparse sul territorio. La gestione della discarica viene affidata alla Giuliani Environment s.r.l. di Campobasso, società nata nel ’98 . Il sito era nato per servire in principio a 5 comuni e nel corso degli anni si è arrivati a 57, alcuni dei quali anche della provincia di Benevento, corrispondenti a circa 131 mila cittadini. Si è paventata negli anni anche la possibilità dela costruzione di un inceneritore o un termovalorizzatore. Intanto è stata data l’autorizzazione allo stoccacggio di rifiuti pericolosi (acido solforico e solforoso, idrossido di calcio, carbone attivo e filtri dell’olio, pitture e vernici contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose, soluzioni di industrie fotografiche ed altri rifiuti contenenti mercurio), e non pericolosi che vanno dalle batterie, ai fanghi e rifiuti acquosi contenenti adesivi, sigillanti, pitture, vernici e inchiostro, ai liquidi antigelo, toner per stampa esauriti, pastiglie per freni, miscele bituminose, scarti in gomma, pneumatici fuori uso, olio e grassi commestibili. Il 28 dicembre 2013 poi la Giunta regionale ha approvato con delibera n. 714 un “ cofinanziamento regionale a carico del Fondo per lo Sviluppo e Coesione per valorizzare l’impianto di trattamento della funzione organica di compostaggio” di 10milioni di euro.
La riunione si è tenuta a Petrella Tifernina, martedì 20 gennaio, con la presenza di cittadini del posto, di Montagano, di Matrice di Campobasso e la presenza e partecipazione attiva dell’Osservatorio Molisano sulla Legalità e Libera Molise. Quella della discarica è una problematica che si protrae da troppi anni, e nel corso dei quali è aumentato il numero dei comuni che conferiscono l’ umido in loco. Il “progetto” di passare dalle attuali 12 a 50mila tonnellate di “rifiuto umido” nel sito non piace, come non piace il “progetto” di modificare il deposito già esistente, ossia passare dallo stoccaggio di rifiuti pericolosi al trattamento degli stessi, e la mancanza di informazione istituzionale. L’emergenza ambientale è emergenza sociale e soprattutto, ormai acclarata, esiste una correlazione tra nanoparticelle, polveri sottili, gas, inquinamento e salute. A riprova l’aumento in regione di patologie tumorali ed altre patologie legate all’inquinamento.
L’obiettivo principale che il Comitato si prefigge è quello di informare, scuotere le coscienze della gente, far capire che la nostra salute, quella dei nostri figli è a rischio, che l’ambiente, il territorio in cui viviamo è a rischio, che il nostro territorio sta diventando la pattumiera d’Italia.
Le prime azioni del Comitato in agenda sono :
– chiedere agli Enti preposti risposte in ambito di valutazione di impatto ambientale
– se esistono specifiche criticità riguardanti i corsi d’acqua e il suolo, dovuti a possibili dispersioni di percolato
・ di sapere se esiste un rilevamento geologico in loco, in quanto il sito è interessato anche da una frana, trovandosi su un versante
Il Comitato ha espresso durante la riunione la volontà di aderire al ricorso del Codacons per l’appello al Consiglio di Stato (dopo la bocciatura del Tar) per annullare il progetto di ampliamento della discarica montaganese destinata a passare dalle attuali 12 a 50mila tonnellate di rifiuto umido.
Il comitato, attraverso la partecipazione attiva, vuole confrontarsi con i cittadini e tutte le istituzioni, a partire da quelle comunali, per questo verrà fatta una azione capillare di informazione nei comuni limitrofi interessati dall’impianto e non, infatti se come si pensa, ma va accertato, ci sono dispersioni di percolato nei torrenti che arrivano al fiume Biferno, allora anche altri comuni sono interessati.
La posizione del Comitato è chiara: arrivare alla chiusura della discarica di Montagano. Una gestione intelligente dei rifiuti, può creare posti di lavoro e ridurre la spesa per lo smaltimento, e di conseguenza le tasse. Il Comitato, a scanso di equivoci o polemiche, non si pone in contrasto nè con associazioni nè con istituzioni, ma cosciente dei rischi che si corrono, sarà vigile, impegnato nella divulgazione di informazioni e proposte. Non dimentichiamo che in Molise sono pochi i comuni che effettuano la raccolta differenziata, manca un Piano Regionale Energetico, manca uno studio epidemiologico dei luoghi nei pressi di tali siti e, dopo l’annunciata Istitutizione del Registro Tumori a che punto sono i rilevamenti?