Iorio ha scavato il buco e Frattura ha preferito indebitare i molisani per 30 anni piuttosto che mettersi contro il governo nazionale. Il recente articolo del Sole24Ore che vede la Regione Molise al quarto posto della classifica del disavanzo e l’ormai classico rimpallo di responsabilità tra il governatore e il suo predecessore dimostrano che chi ci ha governato e chi ci governa (ancora per poco) non lo ha fatto nel modo adeguato.
Il disavanzo della nostra Regione, come quello di tutte le Regioni d’Italia, è maturato nei decenni passati, quindi sotto amministrazioni di centrodestra e di centrosinistra. In Molise Michele Iorio ha contribuito in modo determinante a creare buchi fuori bilancio e debiti sanitari di dimensioni elevatissime se rapportate al numero degli abitanti.
Adesso il volume del debito pubblico nazionale e regionale ha assunto dimensioni enormi, quindi sono impensabili le spese folli fatte in passato. Peccato che il conto da pagare toccherà a chi oggi ha difficoltà a pensare il proprio futuro e non a chi è potuto andare in pensione dopo neanche venti anni di lavoro né a chi ha maturato vitalizi per aver svolto incarichi politici per periodi di tempo risibili, ipotecando le possibilità di crescita e sviluppo del Paese e delle giovani generazioni.
Ora le Regioni si trovano sul collo il fiato di revisori contabili, Corte dei Conti e Ministero delle Finanze, che premono per un rientro nei ranghi nel minor tempo possibile a cui si è aggiunto il “regalo” del governo Renzi che ha tagliato circa 4,5 miliardi di euro di crediti che le Regioni vantavano nei confronti dello Stato, scoperchiando un vaso di pandora di debiti e smascherando bilanci che si mantenevano su importi non effettivamente riscuotibili.
Come sempre Frattura ha chinato il capo, evitando di alzare la voce nelle sedi opportune, magari chiedendo che una parte di quei crediti fossero comunque riconosciuti alle Regioni, anzi esponendo i molisani a un mutuo trentennale di oltre 200 milioni di euro che ora pesa sulla loro testa, quindi accettando supinamente la scelta di Renzi che ha ripulito il debito dello Stato facendo ricadere l’operazione sulle Regioni. Il governatore ha quindi accettato che le spese sostenute negli anni fossero senza giusta copertura, decidendo di sanare quell’esborso con nuove tasse e nuovi mutui a carico della cittadinanza.
Il MoVimento 5 Stelle non avrebbe mai ammesso un bilancio senza che le effettive poste in bilancio fossero verificate. Avrebbe battuto i pugni sui tavoli nazionali affinché venissero riconosciuti al Molise e alle altre Regioni gli impegni presi dai vari governi nel corso degli anni e non avrebbe mai accettato che Renzi dichiarasse non più esigibili i soldi vantati dalle stesse Regioni.
Frattura, invece, non è riuscito a farsi ascoltare nelle sedi opportune. Non è riuscito a opporre resistenza, anzi ha preferito indebitare i molisani per 30 anni piuttosto che mettersi contro il governo nazionale.