Gentile direttore,
da organi di informazione sono venuto a conoscenza del brindisi tra i vertici di Trenitalia ed il presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, in occasione della fermata nella stazione di Pescara centrale, del “neonato” Frecciarossa. Un evento che anch’io avrei salutato con entusiasmo, qualora anche il Molise fosse toccato, al pari di tutte le altre regioni d’Italia, da almeno una fermata del Lecce – Milano. Ed invece, grazie a scelte discutibili, gli utenti della mia regione, come quelli del Gargano e del basso vastese, saranno costretti a raggiungere Foggia o Pescara per usufruire di detto collegamento. In altre parole: non ne usufruiranno e si creerà altro malcontento. Un servizio pubblico, dunque, che ancora una volta mortifica il Molise, lo taglia fuori da possibilità di sviluppo, crescita, dignità, turismo, istruzione, lavoro. Un no sancito senza motivo, senza giustificazione, senza una logica. Da fonti giornalistiche ho anche letto che la stazione di Termoli non è stata presa in considerazione in base ad uno studio di fattibilità. Ebbene, se gli studi del settore escludono una regione, l’unica della dorsale adriatica, allora sono convinto che occorra rivedere un attimo tutto il piano trasporti ferroviario del Molise. D’altra parte, parliamo di un servizio pubblico, di un’azienda a partecipazione statale. Veniamo quindi alla reale situazione del trasporto su rotaia del Molise. Il collegamento Termoli – Lesina necessita di un raddoppio della linea e se ne discute da almeno dieci anni; il collegamento Termoli – Campobasso, oggetto di intervento da parte di Regione Molise e Trenitalia, è costoso (poco opportuno) ed improponibile visto il territorio e la obbiettiva predisposizione a preferire altri mezzi di collegamento da parte degli studenti e dei pendolari; il collegamento Campobasso Benevento è stato soppresso; il collegamento Carpinone – Sulmona (la Transiberiana del Molise) soppresso, il collegamento Campobasso – Isernia – Napoli ed il Campobasso – Isernia – Roma è talmente sconveniente che basta chiedere a chiunque o entrare in qualsiasi sito telematico, per trovare migliaia di segnalazioni negative a riguardo: treni sporchi, in ritardo, treni che si fermano per strada, scarsa manutenzione dei mezzi, scarsi controlli, stazioni e biglietterie soppresse come del resto persino i posti della Polizia ferroviaria. L’unico intervento positivo è stata la Venafro Rocca d’Evando, parziale elettrificazione del tratto e l’acquisto di alcuni Minuetto, grazie all’impegno della Regione Molise, circa 5 anni fa, con l’allora assessore ai trasporti Gino Velardi. Non me ne voglia ma il servizio ferroviario del Molise è semplicemente un disastro: raggiungere Roma non è agevole come non lo è raggiungere Napoli. E questa non è una critica ma la reale situazione senza accennare al problema neve, ghiaccio sui binari, alberi che ingombrano le rotaie e gli allagamenti del tratto casertano di Vairano che arrestano spesso la piccola, rumorosa, scomoda e puzzolente locomotiva a gasolio degli anni ’50. Ma sul maltempo è meglio neppure aprire il discorso. D’altra parte la politica del trasporto o va vista secondo un canone di efficienza, trasparenza e pari dignità, oppure mi domando a cosa serva a fare, se poi, a conti fatti, non esiste tutela, interesse pubblico e convenienza? Per questi motivi è nostro dovere sollecitarvi alla istituzione della fermata del Frecciarossa a Termoli ed a rivedere le vostre scelte che sinora hanno fortemente deluso le aspettative degli utenti molisani che sono stanchi di pagare lo scotto del fattore numerico come se un trasporto pubblico fosse un’azienda privata. Su tale argomento, è stato comunque votato dalla Provincia di Campobasso, un odg all’unanimità, per chiedere ufficialmente a Trenitalia di rivedere tale posizione.
In attesa di riscontro, le porgo i più referenti saluti
Dott. Rosario De Matteis Presidente Provincia di Campobasso