“Passione, entusiasmo, grinta, qualità. Abbiamo respirato aria nuova oggi a Roma al Nazareno dove ho partecipato alla Direzione nazionale del Pd. La sterzata di Matteo Renzi al partito è finora stata eccellente, efficace, coraggiosa, e sono fiera di condividerne obiettivi e metodo. Freschezza, dinamismo, qualità, decisione: basta tavoli e prassi obsolete, via agli atti concreti”. Lo afferma dal Nazareno di Roma Micaela Fanelli, membro della Direzione nazionale del Partito Democratico
“La ricetta per rilanciare il Pd e il Paese è già in atto – spiega Fanelli -. Il punto chiave è che siamo volenterosi. Vogliamo dimostrare che le cose, se lo si vuole, si possono fare. Sono ancora più orgogliosa di rappresentare, da sindaco, una parte di una larga fetta della Direzione Pd, perché non c’è futuro se non c’è legame con i territori, con i problemi delle famiglie, con le richieste della gente, dalle scuole agli asili nido al lavoro alle strade. E’ per questo che Renzi – continua – ha inserito nel cuore, nella cabina di regia del partito tanti amministratori. Giovani e capaci. Capaci soprattutto di ascoltare le persone. Un filo diretto, continuo, saldo con i territori. Noi amministratori ne siamo l’interfaccia, perché portiamo queste richieste dentro il partito e dentro le decisioni del Governo”.
Prima della Direzione, i lavori sono partiti con “un’ottima riunione di due ore, insieme a Renzi, dei 20 sindaci scelti direttamente da lui per la Direzione. Il segretario – afferma Fanelli – riparte mettendo al centro i problemi che le amministrazioni comunali stanno affrontando: vuole che si diano risposte ai cittadini per mezzo dei sindaci. Ho partecipato per costruire insieme il capitolo degli impegni del governo sul tema dei Comuni”. Nel corso della riunione “ho evidenziato le difficoltà di rispondere alle esigenze sociali, della povertà. Ma anche dello spopolamento dei Comuni minori. Infine, ho chiesto che vi sia chiarezza su un tema fondamentale: un conto sono i costi della politica, da abbattere, altro è l’impegno dei migliaia consiglieri comunali dei piccoli Comuni. Prevedere leggi che riducano questi volontari dal cuore grande è un autogol per la democrazia”.
La Direzione è iniziata con la relazione politica di Renzi. “Subito, in cima all’agenda, l’analisi del problema che tormenta le famiglie e la dignità di intere generazioni: il lavoro. La disoccupazione giovanile è al 42%. Inaccettabile. Una sconfitta terribile per questa classe dirigente. Puntiamo sul Jobs Act, che ha incassato l’apprezzamento anche del Financial Times. Il documento – spiega Fanelli – nasce per eliminare il precariato e fermare gli abusi dei contratti determinati, a progetto. Finalmente abbiamo approfondito metodo e strategie immediate su come creare lavoro. Il Jobs Act è aperto a commenti, suggerimenti, discussioni, sia ai singoli cittadini sia a imprenditori, artigiani, lavoratori. Perché diventi il Jobs Act non solo del Pd, ma degli italiani e del nostro futuro. Il documento servirà a creare posti di lavoro, allentando la morsa della burocrazia, semplificando il sistema e incentivando gli investimenti”.
Sul presente e il futuro, e con l’imprinting dato finora, Fanelli non ha dubbi: “Oggi il nuovo Pd si distacca dalle solite liturgie, lente, imbolsite, inutili. E spazia nei due campi dove più è necessario agire: lavoro e riforme della politica. Oltre al Jobs Act che presto diventerà documento tecnico, entro lunedì votiamo un testo per una legge elettorale che ci consenta di governare. E il merito di Renzi, su questo tema, è di aver dato una forte accelerata anche agli altri partiti. Inoltre, grandi e serie iniziative su Europa, famiglie, donne, scuola”.
La renziana Fanelli è convinta che la strada sia quella giusta: “Adesso il Pd è capace di estrarre e aggregare saperi di ogni territorio nazionale. Con l’approccio di Renzi siamo un partito animato da partecipazione. Una rete – precisa – di mobilitazione di esperienze, contenuti, proposte, idee, energie, confronti. Con questo nuovo Pd lo abbiamo dimostrato anche oggi in Direzione: siamo capaci di mettere al centro del tavolo di discussione i nostri strumenti cognitivi e le nostre idee per ripartire. Pronti a cambiare posizione, a costruire insieme soluzioni innovative. Presto, senza perdere altro tempo. Ed è con queste che vogliamo spronare il Governo a rinnovare e rilanciare il Paese”.
Per quanto riguarda i congressi regionali è stato distribuito il regolamento, oggetto di votazione nel corso della Direzione, per l’elezione del segretario. “In Molise – afferma Fanelli – soprattutto per la difficoltà della situazione socioeconomica locale, particolarmente grave, il Pd dovrà affrontare un mese di discussioni di merito, con e nel territorio, dando vita ad una gara di contenuti e proposte.
Dovremo segnare un cambiamento. Che sia reale. Lanciare come ha fatto Renzi la sfida di una nuova classe dirigente. Ma dovremo farlo – conclude – con saggezza e rispetto delle posizioni di tutti. Solo così ne potremo uscire più efficaci, plurali, autorevoli e forti”.