I mezzi di comunicazione di massa hanno dato informazione circa i ricorsi al TAR presentati da alcuni sul piano del dimensionamento scolastico in Regione approvato lo scorso dicembre. Se il TAR Molise dovesse decidere la sospensione di detto piano si rischia di compromettere ulteriormente il funzionamento delle scuole ed il precario equilibrio raggiunto.In questi anni il Sindacato FLC CGIL Molise ha in più occasioni sostenuto che la legge nazionale che disciplina il dimensionamento scolastico necessitasse di una modifica. Non è possibile avere 54 istituzioni scolastiche in una Regione con 136 comuni e 422 plessi nei quali si insegna ai bambini ed ai ragazzi.
Per organizzare con efficienza il sistema scolastico è necessario un Piano di Dimensionamento senza del quale è tecnicamente impossibile costruire l’anagrafe degli edifici adibiti a scuole così come previsto nel deliberato della Conferenza Unificata del 1° agosto 2013 e della legge n. 221/2012.
Senza, quindi, un piano di dimensionamento persiste il rischio che lo Stato continui a finanziare interventi su scuole destinate a chiudersi, con un dispendio di risorse irragionevoli al quale si è assistito per anni con progetti di adeguamento sismico, di innovazione digitale e di strutture di supporto che costituiscono un monumento all’inerzia.
Nella nota acclusa del 12 febbraio scorso, le norme nazionali in materia di dimensionamento (legge n. 59/1997, legge n. 112/1998, DPR n. 233/1998, DPR n. 81/2009, Legge Costituzionale n. 3/2001, legge n. 15/2011, legge n. 128/2013, ecc.) assegnano funzioni che si sovrappongono e si intrecciano tra Comuni, Province, Regioni e Stato, attribuendo il ruolo più significativo di pianificazione alle Province in sede di Conferenza dei Sindaci.
Le Regioni per vizio legislativo nazionale sono chiamate ad adottare i Piani di Dimensionamento con poteri del tutto marginali che espongono gli atti ad ogni impugnativa “particulare”.
La nota esplicativa allegata del Provveditorato agli Studi del Molise del 04 marzo scorso conferma che in caso di accoglimento dei ricorsi sul dimensionamento scolastico da parte del TAR non ci sarà nessun vincitore, si tornerà a n. 82 autonomie al posto delle n. 54 concordate con il Ministero, rimarranno n. 41 autonomie sottodimensionate senza dirigenti a tempo pieno, si perderanno posti di lavoro, non saranno assunti gli 11 dirigenti vincitori di concorso, si bloccheranno i trasferimenti del personale, si dovranno rifare le graduatorie, si rinvierà la costruzione dell’anagrafe degli edifici da mettere in sicurezza e l’anagrafe degli studenti, e si creeranno problemi di funzionalità e disservizi per 43mila studenti e 6.500 docenti, personale ATA, DSGA e dirigenti.
Alla luce delle predette valutazioni la politica dovrebbe fare scelte che diano una concreta soluzione ai problemi e non ponga ostacoli alla tutela dei diritti.
Avv. Gianluca Longo
Cittadinanzattiva Molise