“In termini di principio rifiutiamo con forza l’impostazione del dimensionamento scolastico. In termini operativi invece riconosciamo lo sforzo di equilibrio fatto. Ma il punto è un altro: non si può tagliare il diritto allo studio! Quindi critico con forza l’impostazione nazionale di riduzione del diritto allo studio, alla cultura, alla crescita delle risorse umane”. Micaela Fanelli, capogruppo di centrosinistra alla Provincia di Campobasso, commenta l’esito del Consiglio in riferimento all’approvazione per il terzo anno consecutivo del Piano di dimensionamento scolastico. L’opposizione ha fortemente criticato l’impostazione nazionale derivante dalla necessità di ridurre il diritto allo studio, anche attraverso le strutture amministrative.
“Noi invece – spiega Fanelli – pensiamo che le risorse umane, la cultura, le scuole, il diritto allo studio, soprattutto nei Comuni minori, vadano fortemente tutelati. E vada migliorato il finanziamento in favore delle nostre scuole, per garantire ai nostri ragazzi di crescere con gli stessi livelli culturali, e dar loro la possibilità di prendere l’ascensore sociale che li faccia raggiungere gli stessi livelli di merito, e poter competere nel modo migliore e più efficace con le altre risorse umane a livello nazionale. E questo passa anche attraverso le strutture amministrative. Ecco perché – ribadisce il capogruppo -, come abbiamo già evidenziato in altre occasioni, pensiamo che l’impostazione nazionale sia assolutamente sbagliata”.
La stessa Fanelli, al termine dell’audizione in commissione Istruzione, università e ricerca della Camera, (nel corso della quale era stato analizzato il DL istruzione 104/2013), aveva sì evidenziato la decisione “incoraggiante del Governo di aver riportato l’attenzione sul diritto allo studio, all’istruzione e alla formazione”, tuttavia ne aveva sottolineato le ombre: “Avremmo auspicato un maggiore coinvolgimento e condivisione delle misure contenute nel decreto, con l’avvio, peraltro richiesto da tempo, di un percorso più organico che vedesse un maggiore protagonismo dei Comuni nell’individuazione delle questioni più urgenti sulle quali intervenire con provvedimenti mirati e concertati”.
Del resto, va sottolineato che l’ex ministro Fabrizio Barca da sempre sostiene che scuola, sanità, e trasporto siano tre diritti fondamentali che vanno tutelati anche nei centri minori. “Siamo totalmente in linea con il pensiero di Barca – puntualizza Fanelli – E ne discuteremo ampiamente con lui nella tre-giorni di incontri in Molise di fine novembre”.
Ad ogni modo Fanelli dà atto dello sforzo compiuto dall’amministrazione in termini operativi: “La Provincia ha fatto uno sforzo per trovare un equilibrio. Sono state migliorate alcune situazioni come quelle del Fortore, come il ripristino della scuola a Sant’Elia a Pianisi, e altre situazioni territoriali. Tuttavia anche altre potevano essere ulteriormente migliorate”.
Adesso la parola passa all’amministrazione regionale per ultimare l’iter e fare uno sforzo ulteriore di armonia. “Siamo sicuri che la Regione completerà la procedura, cercando di individuare la situazione d’equilibrio migliore”.
Per quanto riguarda un altro punto all’ordine del giorno del Consiglio provinciale di lunedì 4 novembre, non è stato accolto l’emendamento, sull’utilizzo del mezzo pubblico da parte degli amministratori, presentato dal centrosinistra e in particolare dalla consigliera Simona Contucci, “che ringrazio – sottolinea Fanelli – per averlo sostenuto con convinzione in Commissione e in Consiglio. Abbiamo proposto – spiega il capogruppo – al fine del risparmio energetico e al fine di favorire il trasporto pubblico, che gli amministratori locali si muovano in missione preferibilmente attraverso i mezzi pubblici. Tuttavia – conclude Fanelli – si registra la disponibilità di De Matteis a modificare l’attuale regolamento e a prendere in considerazione la questione. Attendiamo che ciò avvenga”.