Capita, in democrazia, che le opinioni all’apparenza minoritarie si trasformino in convinzioni prevalenti e che gli equilibri, all’improvviso, si trovino capovolti. E’ il caso dell’ultima indicazione che arriva dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, che ha approvato una mozione con la quale “richiama gli Ordini regionali al rispetto dell’articolo 41 della legge n. 69/1963”. Il riferimento, esplicito, è alla cancellazione dagli elenchi dei professionisti o dei pubblicisti, dopo due anni di inattività, e all’articolo 30 del Regolamento di attuazione. Quest’ultimo stabilisce che “il Consiglio regionale provvede alla tenuta dell’Albo e deve almeno ogni anno curarne la revisione”. Proprio su questo tema, fin dall’insediamento dell’attuale Direttivo, alcuni consiglieri hanno spinto affinché anche l’Ordine regionale del Molise si mettesse in regola con la tenuta dell’Albo professionale.
Tuttavia, trattandosi della proposta di una “sparuta minoranza”, diventata nel tempo come ha ricordato qualche giorno fa il Presidente “grande, ma proprio grande minoranza”, il Direttivo ha ritenuto di dover procrastinare la revisione, senza tenere in alcun conto delle nostre ripetute sollecitazioni. Oggi è arrivata l’ennesima smentita alla linea impostata dalla “allineata e numerosa maggioranza” da un organismo superiore. Non sappiamo se per “manie di protagonismo” l’Ordine nazionale ha diramato una nota che non concede molto spazio di manovra ai Consigli regionali. Di certo, il monito a rivedere la posizione di chi non svolge l’attività di giornalista ci mette dalla parte della ragione.
Giovanni di Tota – Consigliere regionale dell’Ordine
Enzo Luongo – Consigliere regionale dell’Ordine
Pina Petta – Consigliere regionale dell’Ordine