Lentamente, ma inesorabilmente, l’obiettivo che qualcuno si era prefissato, e cioè quello di impedire che il centrodestra si unisse su un candidato credibile per cacciare Frattura, e’ sul punto di essere raggiunto.
Questi i fatti.
Si organizza un tavolo sulla base degli equivoci, dal momento che negli ultimi cinque anni alcuni dei partecipanti non solo non hanno fatto la pur minima opposizione al centrosinistra, ma addirittura sono stati la stampella di Frattura in Regione e in altre realtà.
Il suddetto tavolo e’ composto dai partiti, senza i movimenti civici, gli esponenti storici del centrodestra molisano, i comitati che nel frattempo sono nati per difendere la sanità, l’ ambiente, i diritti civili contro la politica distruttrice di Frattura.
Un tavolo autoreferenziale, insomma.
Si parte subito con una “conventio ad exludendum”: il candidato alla presidenza non può essere Michel Iorio!
Questo editto non viene giustificato da alcuna motivazione, non da questioni politiche ne’ da riscontri sondaggistici, ma, a quanto e’ dato sapere, dal fatto che Iorio si stia muovendo sul territorio per proporsi alla presidenza della regione.
Ora, sull’argomento nessuno può darmi lezioni e affermare che io sia un sostenitore di Iorio.
Tutti ricorderanno che nel 2013 io da solo, contro tutti quelli che adesso siedono a quel
tavolo “ad exludendum”, sostenevo che la candidatura di Iorio in quel momento non fosse la migliore in assoluto.
Ma in politica, mi hanno insegnato, due sono le parole che non hanno valore: sempre e mai.
Questo per dire che ogni fase storica e politica deve essere analizzata sulla base delle situazioni attuali e contingenti, e quindi un candidato deve essere vagliato e giudicato per quello che rappresenta in quel momento.
Partendo dalla esclusione “a prescindere” di Iorio, il famoso tavolo ha cominciato a far filtrare nomi di candidati improbabili e improponibili, naturalmente tutti perdenti, costringendo Iorio ad assumere l’unica decisione che gli restasse: andare per la sua strada e candidarsi con le sue liste.
Cio’, naturalmente, determinerà la sconfitta certa del centrodestra perché Iorio ha la sua forza ma da solo non può farcela, e il resto del centrodestra, se Iorio resta candidato, non troverà neanche il candidato disposto a sacrificarsi ben sapendo che senza Iorio andrebbe incontro a sconfitta sicura.
E qui si chiude il cerchio che una mente diabolica ad arte ha immaginato: impedire che il centrodestra si presenti unito e vincente alle prossime regionali e dare una mano ad una sinistra alla canna del gas che invece non avrebbe nessuna possibilità di vincere.
Questo ha un prezzo, naturalmente: i giganteschi interessi personali e gli affari che qualcuno in questi cinque anni ha fatto e vorrebbe continuare a fare in futuro con il governo regionale.
Se questo è il quadro, ribadisco che la soluzione per non morire e’ che la questione Molise venga trasferita al livello nazionale, magari insieme alle altre due regioni che voteranno nella prossima primavera.
E io, che non voglio che il Molise venga definitivamente distrutto dalla sinistra, magari con qualcuno che ride sulle sue macerie, mi adopererò perché ciò avvenga.
Sen. Ulisse di Giacomo