Di Giacomo: c’ e’ una cappa di inquietudine, di sospetti e di veleni su questa Regione

di giacomo ulissAi problemi legati alla disoccupazione e ai possibili conflitti sociali che  da essa possono scaturire, a causa di una ormai acclarata  incapacita’ del Governo Regionale a dare risposte ai cittadini, si sono aggiunti negli  ultimi giorni fatti che hanno minato profondamente la credibilità’ dellemassime Istituzioni di garanzia che uno Stato democratico pone sul territorio  a difesa della sicurezza dei cittadini e a garanzia dello stato di diritto. Mi riferisco a quanto sta succedendo nella Questura di Campobasso, con il questore Pozzo indagato dalla Procura per reati che, per un responsabile del’ ordine pubblico,  agli occhi di un comune cittadino sarebbero di una gravita’ inaudita se  venissero confermati, ma che, anche non confermati, ormai hanno minato in maniera irreversibile la credibilità’ di questa istituzione.

Mi riferisco anche alle indiscrezioni che riguardano fatti all’ interno della Procura diCampobasso in riferimento alla stessa inchiesta, fatti che, se venissero confermati, metterebbero in discussione la fiducia dei molisani in questo ordine dello stato.In questo clima di sospetti e di veleni ieri mattina e’ accaduto qualcosa che dovrebbe indurre tutti a tenere l’ attenzione molto alta su quello che in Molise potrebbe accadere nel prossimo futuro.Emilio Izzo, un libero cittadino già’ da tempo impegnato sui problemi che riguardano i diritti civili, dopo aver preannunciato con un comunicato stampa ( che fino a prova contraria rappresenta una comunicazione ufficiale per tutti, anche per la Questura di Campobasso ) della sua intenzione  di tenere una conferenza stampa davanti al Tribunale di Campobasso, avente per oggetto la stessa indagine di cui parlavamo in premessa, ( tra l’ altro lo stesso Izzo conferma di aver inviato il comunicato anche alla Questura di Isernia con preghiera di inoltrarlo a quella di Campobasso ), ebbene, il libero cittadino Izzo e’ stato avvicinato da un agente di polizia che gli ha chiesto  di identificarsi e di favorire i documenti. Anzi, a detta di qualcuno dei presenti, lo stesso agente avrebbe ammesso : ” sono qui per questo “.   Al di la della irritualità’ e della gravita’ dell’ accaduto, a me sorgono una domanda e un sospetto.La domanda è: mandato da chi? Chi ha firmato la disposizione?  Sarebbe opportuna una risposta, possibilmente con nome e cognome, visti i tempi….Il sospetto è: non e’ che in questo clima in cui il senso della  legalita’ e delle regole viene pesantemente messo in discussione,  qualcuno incautamente pensa di intimidire chi ha il coraggio ( e il dovere ) di informare l’ opinione pubblica o di esprimere la propria legittima disapprovazione? Se cosi’ fosse, chi pensa questo puo’ gia’ da adesso mettersi l’ anima in pace: nessuno ha paura,  perché’ la paura e’ un sentimento che non ci appartiene  e che dovrebbe appartenere  ad altri. Noi, invece, vigileremo, come abbiamo sempre fatto, affinché’  nessuno si muova al di fuori della legalità’, ritenendosi  legittimato a  calpestare le regole di uno stato democratico.
Sen. Ulisse di Giacomo

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