Con una significativa sentenza del Tar Molise la battaglia di 37 coraggiosi amministrazioni locali contro il “salasso” di bollette preparato da Molise Acque ai danni dei cittadini è stata vinta. Resta l’amaro in bocca perché a far prevalere i diritti degli utenti-cittadini deve intervenire la magistratura amministrativa mentre la Regione rimane in disparte a vedere cosa accade come fosse una comparsa qualsiasi.
È il commento del presidente dell’Associazione Cultura e Solidarietà Aldo Di Giacomo. Nel sottolineare che secondo la sentenza Molise Acque non poteva disporre l’aumento tariffario delle risorse idriche in via retroattiva per il periodo 2016-2019, aggiunge che il Tar è andato oltre: Molise Acque non poteva disporre l’aumento in generale poiché non è sua la competenza. Dunque – dice Di Giacomo – sconfitta su tutto il fronte giuridico-amministrativo.
Se fosse passata la linea degli aumenti tariffari dal 2016 al 2019 a pagare scelte disastrose di gestione delle risorse idriche sarebbero state ancora una volta le famiglie molisane che già subiscono non pochi disservizi nell’erogazione idrica. Per una battaglia vinta resta però in piedi la “guerra” per ottenere servizi idrici adeguati ed una gestione che superi l’attuale frammentazione di enti competenti e soprattutto a condizione che la Regione non continui a fare da spettatrice scaricando tutto sui Comuni e quindi sui cittadini.