Adesso è’ ufficiale. Anche il Governo Renzi ha dovuto prendere atto della catastrofe economica e sociale provocata da Frattura e dalla sua Giunta, riconoscendo lo stato di crisi della Regione Molise. Francamente stupiscono le dichiarazioni di soddisfazione rilasciate da alcuni esponenti di sinistra, come se a questa Regione fossero stati riconosciuti dei meriti. La firma apposta ieri dal Ministro dello Sviluppo Economico e’ invece la certificazione del fallimento di questa classe politica, la presa d’ atto definitiva dei danni provocati e della incapacità’ del governo locale a risolvere i problemi.
È’ la conseguenza della distruzione della filiera avicola, con la chiusura della GAM, della scomparsa della Ittierre, della fine dello Zuccherificio del Molise, del fallimento di centinaia di imprese edili che non vengono pagate dalla Regione per i lavori della ricostruzione post-sisma che ormai risalgono a oltre due anni. È l’ attestazione dello sfascio della Sanità, con LEA non erogati, con personale mandato a casa e con i malati che non sanno più se entrare in un ospedale di questa Regione significa anche uscirne. D’ altronde i dati del rapporto Svimez 2015 sono drammaticamente chiari: il divario tra il Nord è il Mezzogiorno si è’ consolidato, e nel Mezzogiorno gli indici economici e sociali peggiori ( reddito, PIL, produzione ) li presenta proprio il Molise
Intanto, il Governo Renzi ed il Parlamento, a settembre vareranno il programma di interventi a sostegno del Sud, con l’ impegno di decine di miliardi di euro di Fondi Europei non spesi dalle Regioni. Un piano che dovrà vedere come protagonista l’Agenzia ad esso dedicata, e che dovrà’ togliere alle Regioni che si sono dimostrate incapaci, come la nostra, la possibilità di spesa. E il Molise rischia di restare con il suo pannicello caldo dell’ area di crisi. Mi sembra si tratti più’ di ” aria di crisi “.
Sen. Ulisse di Giacomo