Insieme a un nutrito gruppo di compagni, appartenenti alla segreteria regionale e cittadina, abbiamo deciso in massa di uscire dal partito definito da tutti “il partito del consigliere” . Dopo aver lavorato attivamente per il partito e per il popolo con esito positivo nella passata tornata elettorale regionale, dove il Pdci si è collocato primo tra i partiti di sinistra, abbiamo dovuto riscontrare con grande rammarico, atteggiamenti e comportamenti che non appartengono alla nostra cultura comunista e socialista. Li andiamo ad elencare.
1 I continui disagi ai lavoratori e cittadini dovuti alla precaria situazione dei trasporti in Molise. Singolare è la situazione che continua a esistere, vedi la fermata fantasma Santa Lucia (Ripalimosani) dove tutti i passeggeri sono alla mercè della bontà e della solidarietà degli autisti di turno. Ricordiamo, a beneficio di tutti, che il consigliere eletto nel Pdci è presidente della commissione trasporti
2 L’alienazione degli alloggi dell’edilizia residenziale pubblica e le modifiche della legge effettuate nell’estate 2013 che, oltre a discutibili modifiche della stessa permettono, a chi ha la possibilità, di acquistare “le case del popolo” togliendo le speranza a chi non ha un tetto sulla testa.
3 L’appoggio diretto, firmato e da tifoso, alle primarie del Pd per Matteo Renzi, uomo che ha elogiato apertamente le politiche antisindacali e apertamente antifiom di Sergio Marchionne.
4 Tante sono state le violenze politiche che abbiamo dovuto subire con il silenzio assenso del segretario regionale.
Per questi e per altri motivi con amarezza e in gruppo usciamo dal Pdci e aderiamo al partito che è più vicino alle nostre idee e alla nostra storia: il Partito Socialista dove portiamo le nostre idee e la forza della nostra lotta operaia.
Fabio D’Ilio, Antonio Potalivo, Salvatore Tristano e Alessandro Ciccinelli