Di Clemente: 80 euro e job act, la truffa renziana ha colpito anche il Molise

Anche i lavoratori ed i pensionati molisani hanno subito la truffa renziana: gli 80 euro – per chi li ha ricevuti – saranno ripresi tra Tasi, addizionali fiscali, tagli gravi annunciati su servizi, lavoro, sanità per 32 miliardi in 3 anni, che si abbatteranno come un mannaia anche sulle masse molisane. Intanto, anche nel Molise, mentre dilaga la disoccupazione soprattutto giovanile e continuano a chiudere aziende, la risposta renziana è già pronta: con gli assurdi contratti a termine senza causali e senza limiti (decreto Poletti); completa libertà di licenziamento senza giusta causa per i neo assunti (Job Act), si ipoteca il futuro della nuova generazione alla precarietà.
Milioni di lavoratori del settore pubblico, tra cui anche quelli molisani, restano senza contratto (da sei anni); si mantengono i tagli imponenti alla scuola pubblica anche molisana degli anni passati (9 miliardi) e si paga una parziale “assunzione” di precari con l’abolizione degli scatti di anzianità, mentre, ad esempio, gli studenti del classico di Isernia denunciano l’inagibilità da anni dello storico edificio ed il deterioramento della ricca biblioteca; l’istruzione diventa sempre più cara per studenti e famiglie, ma sempre più appetibile gli affaristi d’impresa. Lo smantellamento di servizi nel Molise è solo un corollario di queste politiche antisociali. Insomma: anche sul Molise si abbatterà è l’ennesimo travaso di risorse dalle masse già impoverite al capitale finanziario europeo e italiano, in continuità i precedenti governi di destra e del PD.
E proprio per prevenire il dissenso sociale Renzi ha attrezzato una legge fascistoide: chi ha il 20% dei voti controlla Parlamento, Governo e Presidenza della Repubblica. Un uomo solo al comando, al servizio dei capitalisti e delle proprie aspirazioni di potere. Burocrazie sindacali e sinistra istituzionale, salvo critiche di facciata e opposizioni di sua maestà, aspettano solo di rientrare nel gioco di corte del cosiddetto “centrosinistra”. Né l’alternativa al PD ed al capitalista pregiudicato di Arcore può essere data dal progetto reazionario di Grillo e del miliardario Casaleggio (regalie i padroni tra Irap ecc.,  con chiusure e licenziamenti  assistiti da elemosina, repubblica del web senza partiti sotto il loro controllo). Sedici milioni di lavoratori salariati, precari, disoccupati, tra cui i molisani, possono rivoltare l’Italia,  esprimere un proprio governo, concentrare nelle proprie mani il potere, spazzare via la dittatura di una minoranza di magnati che ogni giorno rapina il resto della società,  liberandola finalmente dal capitalismo.
Occorre la coscienza, la volontà di classe: è difficile farla risorgere da anni di oblio, ma è l’unica strada rimasta. Il resto è aria fritta.

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